ROMA – Le tasse sul lavoro si mangiano in media il 46% dello stipendio. Il cuneo fiscale e contributivo, ovvero la differenza tra il costo sostenuto dal datore di lavoro e la retribuzione netta del lavoratore è infatti pari in media al 46,2%, ovvero a 14.350 euro.
Nel dettaglio, spiega l’Istat citando dati relativi al 2010, i contributi sociali dei datori di lavoro ammontano al 25,6% e il restante 20,6% è a carico dei lavoratori.
Il cuneo fiscale e contributivo colpisce soprattutto il Nord-Ovest del Paese, mentre risulta più leggero nel Mezzogiorno. A rilevarlo è l’Istat nel rapporto dedicato al ‘carico fiscale e contributivo su lavoro e famiglie’, con riferimento agli ultimi dati aggiornati al 2010. Guardando alle cifre il cuneo nel Nord-ovest ‘inghiotte’ ben il 47,1% del costo del lavoro, invece al Sud e nelle Isole la fetta scende al 44,4%.
Nel Nord-ovest, spiega l’Istituto, ”si riscontra il costo del lavoro mediamente più elevato, i contributi sociali dei datori di lavoro e le imposte sul reddito da lavoro dipendente sono più elevati, con una conseguente contrazione della quota di retribuzione netta a disposizione del lavoratore”. Analizzando i diversi settori, i valori più bassi si registrano per l’agricoltura, mentre la quota più alta, pari ad oltre la metà del costo del lavoro (50,4%), si rileva per i dipendenti del comparto attività finanziarie e assicurative.
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