Da oggi arriva la tassa sul clima, quanto ci costerà di più viaggiare in aereo

Lufthansa ha annunciato un aumento delle tariffe a causa della tassa sul clima per tutti i voli dai 27 paesi Ue, oltre che da Gran Bretagna, Norvegia e Svizzera. Stando alla compagnia di volo tedesca, il sovrapprezzo sarà applicato a tutti i biglietti che si acquisteranno da oggi 26 giugno 2024 con volo previsto a partire dal 1 gennaio 2025.

Quanto costeranno di più i biglietti aerei

La tariffa cambierà a seconda della lunghezza della tratta percorsa, per un ammontare compreso fra 1 e 72 auro. “Ogni anno – si legge sul sito della compagnia – il gruppo Lufthansa investe miliardi di euro in nuove tecnologie e collabora con i partner a innovazioni che contribuiscono a rendere il volo progressivamente più sostenibile”. “Inoltre, da molti anni il gruppo Lufthansa sostiene attivamente la ricerca globale sul clima e sulle condizioni meteorologiche”, si legge ancora.

Lutfhansa e l’accordo con Ita

“In seguito a ripetuti confronti in sede aziendale che non hanno prodotto i risultati auspicati, nei modi d’uso previsti, si è attivata la prima fase della procedura di raffreddamento con Ita Airways”. A dichiararlo in una nota la Fit-Cisl e Ugl Trasporto Aereo che spiegano: “L’azienda sta entrando in una nuova dimensione di crescita e sviluppo grazie alla futura alleanza con il vettore tedesco Lufthansa che ci auguriamo giunga a positiva conclusione; tuttavia, non possiamo sottacere che ci siano nodi irrisolti e problemi di carattere gestionale che incidono sul personale con effetti negativi sul clima organizzativo e sul benessere di lavoratrici e lavoratori e che, per tale motivi, vanno risolti al più presto”.

“Confidiamo a questo punto in un ravvedimento operoso da parte dell’azienda e che ci convochi in tempi rapidissimi per un incontro, mostrando questa volta la disponibilità e la volontà di procedere alla risoluzione delle questioni da noi riscontrate. Se ciò non dovesse accadere – conclude la nota – ci riserveremo, nostro malgrado, di avviare azioni più incisive di protesta a tutela dei diritti e degli interessi legittimi di quelle lavoratrici e quei lavoratori i quali, non cercando scorciatoie o corsie preferenziali, pretendono il rispetto delle regole che l’azienda ha liberamente sottoscritto e che devono premiare l’esperienza, il merito e le capacità”.

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Alessandro Avico