ROMA – Decreto del fare: eliminato al Senato il Durt, 21 nuovi obblighi burocratici. Proposto alla Camera dai 5 Stelle (che subito si erano pentiti e dissociati) come emendamento al decreto del Fare è stato annullato il Durt (documento unico di regolarità tributaria) dalle Commissioni Affari e Bilancio del Senato, con piena soddisfazione di tutte le forze politiche. Segno che quella misura, che introduceva ulteriori obblighi burocratici alle imprese, era davvero in controtendenza con la necessità di sburocratizzare la Pubblica Amministrazione e rendere più agevole fare impresa.
Le Commissioni hanno approvato emendamenti soppressivi presentati pressoché da tutti i gruppi. Si torna così, in materia di responsabilità solidale, al testo del governo. Cosa era accaduto giovedì 25 luglio in sede di Commissione parlamentare? Un emendamento al decreto del Fare l’articolo 50 introduceva un nuovo obbligo in 21 punti per gli imprenditori, il Durt. Non l’hanno presa bene gli artigiani, i piccoli imprenditori, dall’edilizia ai servizi di manutenzione, ogni volta che avrebbero avuto lo Stato come appaltatore, specialmente quelli di loro che confidando nel furore anti-burocrazia di Beppe Grillo, lo hanno votato: l’emendamento Durt era stato infatti presentato dal deputato Pisano in un blitz in commissione che ha ricevuto l’inaspettato e decisivo supporto di Stefano Fassina, Pd.