Debiti Pa, chi non paga: Sicilia (34,6%), poi Sardegna e Campania

Debiti Pa, chi non paga: Sicilia (34,6%), poi Sardegna e Campania
Debiti Pa, chi non paga: Sicilia (34,6%), poi Sardegna e Campania

ROMA – Debiti Pa, chi non paga: Sicilia (34,6%), poi Sardegna e Campania. Con il 34,6% di pagamenti delle risorse assegnate per i debiti della Pubblica Amministrazione, la regione e gli enti locali siciliani sono i meno solerti a pagare: su 1,5 miliardi stanziati dallo Stato per il 2013 solo 525 milioni sono finiti nelle tasche dei fornitori. A seguire Sardegna (66,3%) e Campania (69,1%); a pagare tutto invece le pubbliche amministrazioni del Veneto ed Emilia Romagna. A dirlo una ricerca della Cgia di Mestre. Piemonte e Liguria sono al 99,9%.

Secondo la Cgia di Mestre, la Regione e gli Enti locali siciliani hanno pagato il 34,6% delle risorse assegnate. A seguire la Sardegna e la Campania. Migliore, ma di poco, la performance ottenuta dalla Calabria: rispetto alle risorse assegnate, la percentuale dei pagamenti è stata del 70,5%. Bene, invece, tutte le Pubbliche amministrazioni del Nord: Emilia Romagna e Veneto hanno pagato l’intero stock. In Toscana, Umbria, Friuli Venezia Giulia e Lombardia si è invece superata la soglia del 99 per cento.

La Cgia – informa una nota – è giunta a questi risultati partendo dai 27,2 miliardi di euro stanziati nel 2013 dai Governi Monti e Letta per pagare i debiti della Pubblica amministrazione. Di questi, la Cgia è riuscita a regionalizzarne ben 19,3 miliardi, anche se la cifra effettivamente saldata ai creditori entro il 26 febbraio scorso si è attestata a 16,4 mld, pari all’85,1% del totale. “Ora – dichiara Giuseppe Bortolussi segretario della Cgia di Mestre – bisogna assolutamente accelerare sul fronte dei pagamenti e intervenire in modo fermo e autorevole su quelle realtà che faticano ancora a saldare le imprese. Ricordo, altresì, come il comportamento tenuto nei mesi scorsi da molte Amministrazioni Pubbliche sia stato inaccettabile. Infatti, entro la metà di settembre del 2013, tutti gli enti della Pubblica amministrazione dovevano segnalare al ministero dell’Economia l’ammontare dei debiti maturati nei confronti delle imprese private. Invece, entro il termine previsto ha risposto meno del 40 per cento degli interessati, fornendo, oltretutto, dei dati poco attendibili. Alla luce di ciò è necessario che il Governo Renzi intervenga velocemente e si riesca finalmente a conoscere l’entità certa del debito commerciale accumulato dalla nostra P.a.”.

Tra Regioni, Province e Comuni, le prime sono state le meno “inclini” a saldare i debiti ai propri creditori. Dei 15,2 miliardi di euro assegnati ne sono stati pagati 12,6, pari all’83%. Se i dati vengono ulteriormente disaggregati, si nota come i debiti sanitari (vale a dire quelli in capo alle Asl) sono stati pagati nella misura dell’89,3%, mentre quelli strettamente riconducibili alle Regioni (ovvero i debiti non sanitari) si attestano al 68,2%. Buone, infine, le prestazioni realizzate dalle Province (94,5% dei pagamenti effettuati) e dai Comuni (92,1%).

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