Debiti P.A.: soldi arrivano ma solo 5 imprese su 100 segnalano miglioramenti

Debiti P.A.: soldi arrivano ma solo 5 imprese su 100 segnalano miglioramentiROMA – Solo il 5% delle imprese cooperative segnala miglioramenti nei pagamenti dei debiti pregressi della pubblica amministrazione. Rispetto al credito, sono in crescita domande di rientro mentre si appesantiscono le condizioni di accesso e i consumi interni sono fermi al palo. Bene invece l’export. E’ il quadro delineato dall’analisi congiunturale sul secondo quadrimestre 2013 di Confcooperative.

Riguardo alle stime sugli ultimi quattro mesi dell’anno, solo 8 imprese cooperative su 100 prevedono un miglioramento dell’economia nazionale nei prossimi mesi; 60 su 100 delineano uno scenario stazionario, 30 su 100 prevedono invece un peggioramento. Le imprese aderenti Confcooperative esprimono invece valutazioni positive riguardo al portafoglio ordini sui mercati esteri del settore agroalimentare. Nel complesso quasi l’80% (79,7%) delle imprese di Confcooperative non prevede di aumentare gli investimenti nei prossimi mesi.

Nonostante le difficoltà tuttavia, oltre il 90% delle cooperative non ridurranno gli organici. Riguardo al pagamento dei debiti pregressi da parte della P.a, 70 imprese cooperatrici su 100 valutano mediocre il livello di liquidità rispetto alle esigenze operative. Rispetto al primo quadrimestre dell’anno, solo il 17% dei cooperatori ha registrato un aumento degli ordini nel secondo quadrimestre (maggio-agosto 2013). La debolezza della domanda interna si riflette in una dinamica fiacca del fatturato anche per prossimi mesi. Il 47,9% delle cooperative prevede ancora un andamento stazionario dei ricavi, poco sostenuti, peraltro, dai prezzi di vendita; il 25% attende una diminuzione; il 27,1% prevede invece un incremento.

Percentuale che raggiunge il 38% tra le coop agricole che traggono vantaggio dalla leva dell’export. “I cooperatori chiedono politiche di sviluppo, riforme fiscali, semplificazione burocratica, pagamenti dei debiti pregressi della P.a, sostegno alla capitalizzazione, miglioramento delle condizioni di accesso al credito. Sono questi – dice Maurizio Gardini presidente Confcooperative – gli elementi decisivi che inducono i cooperatori a essere cauti nell’accogliere annunci di ripresa”.

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