Debito pubblico nuovo record. Recessione finita, ma crescita lenta

di Redazione Blitz
Pubblicato il 13 Dicembre 2013 - 11:51 OLTRE 6 MESI FA
Debito pubblico nuovo record. Recessione finita, ma crescita lenta

Debito pubblico nuovo record. Recessione finita, ma crescita lenta

ROMA – Debito pubblico nuovo record. Recessione finita, ma crescita lenta. Il debito delle amministrazioni pubbliche sale a ottobre 2013 a 2.085,321 miliardi, secondo i dati della Banca d’Italia. Un dato ancora in aumento rispetto ai 2.068,722 miliardi del mese precedente e, rispetto a inizio anno, in crescita di circa 95 miliardi dai 1.989,431 di dicembre 2012. Il fisco ha incassato 1,442 miliardi in meno nei primi 10 mesi dell’anno (Banca d’Italia nel supplemento Finanza Pubblica al bollettino statistico). Il gettito gennaio-ottobre 2013 si è attestato a 307,8 miliardi contro i 309,3 miliardi dello stesso periodo del 2012 (-0,46%).

Ancora in calo il debito delle amministrazioni locali che, secondo le stime della Banca d’Italia, si attesa a ottobre 2013 a 109,350 miliardi rispetto, per un confronto da inizio anno, ai 115,306 miliardi di dicembre 2012. In calo sia il debito di Regioni e Province autonome a 37,458 miliardi (dai 40,995 di dicembre 2012), che quello delle Province a 8,592 miliardi (da 8,903 di dicembre), che quello dei Comuni a 48,012 miliardi (dai 48,736 di dicembre, saliti al picco di 49,672 a maggio 2013).

Standard&Poor’s: fuori dalla recessione ma stime di crescita più basse. “Non commentiamo le valutazioni delle agenzie di rating” ma “si smentiscono voci” di “ulteriori downgrade” e “nonostante la conferma dell’outlook negativo” si prevede “che il nostro paese sia fuori dalla recessione e registri nel 2014 un Pil in crescita rispetto a quest’anno”. Così il Mef (Ministero Economia e Finanza) commenta la conferma del rating sull’Italia di S&P.

Da S&P’s “viene apprezzata la direzione in cui vanno le misure prese dal governo, a partire dalla riduzione delle imposte su lavoro e imprese” e si sottolinea che “l’attuazione delle politiche già intraprese dal governo escluderebbe ipotesi di downgrade”, aggiunge il Mef.

“Certo – prosegue la nota del Mef – la loro stima della crescita è inferiore alla nostra, ma sappiamo che tutti gli istituti di previsione sottostimano l’effetto delle misure prese nel corso di questi mesi, dagli ecobonus agli investimenti pubblici su opere immediatamente cantierabili, fino al rimborso di 16 miliardi di debiti pregressi in soli 6 mesi, oltre a quelli in corso di erogazione in queste ultime settima”.