Debito pubblico: un fondo per valorizzare i gioielli di Stato

ROMA – Qualche idea per ridurre subito di 150 miliardi di euro l’esposizione debitoria italiana? Massimo Mucchetti sul Corriere della Sera illustra due proposte sul tavolo del Governo, non necessariamente alternative. Un prelievo una tantum sui patrimoni più ricchi; la valorizzazione delle attività pubbliche secondo stime realistiche, in tempi brevi, attraverso un fondo sul modello americano del Real estate investment trust.

Sulla patrimoniale il Governo ha già proceduto sommando varie misure come l’Imu, bolli e tasse sul lusso, più o meno compiacendo le richieste di Confindustria (imposte pari all’1% del Pil). Per fare di più potrebbe adottare la proposta del banchiere Modiano, di un prelievo straordinario con sconto compensativo sulle dichiarazioni dei future redditi.

La seconda ipotesi tiene in considerazione le differenti condizioni attuali rispetto alle privatizzazioni anni ’90, con la Borsa in crescita e i gioielli di Stato ancora disponibili. Urge vendere, è necessario non svendere, come suggerisce anche l’ex Ragioniere dello Stato Andrea Monorchio. L’idea, partorita in ambienti tedeschi e fatta propria dai tecnici del Tesoro, di cui Monti ha la delega, è la costituzione di un fondo “per smobilizzare gli edifici delle pubbliche amministrazioni centrali e locali”, riferisce Mucchetti, attraverso il conferimento di partecipazioni ed immobili per almeno 100 miliardi. La società cui verrebbe intestato il fondo, pubblica consiglia Mediobanca, pagherebbe con l’emissione di obbligazioni a un tasso più basso dei Btp. Obbligazioni destinate a banche e assicurazioni, in cambio di Btp che poi il Tesoro si incaricherebbe di cancellare.

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