Decreto Aiuti bis: taglio del cuneo fiscale e più soldi in busta paga per i dipendenti, e rivalutazione delle pensioni

Nuovi soldi in busta paga per i lavoratori dipendenti fino a 35mila euro di stipendio lordo l’anno: il decreto Aiuti bis prevede un taglio del cuneo fiscale che potrebbe aumentare gli stipendi già da agosto. 

Decreto Aiuti bis: taglio del cuneo fiscale e più soldi in busta paga per i lavoratori dipendenti

Il taglio del cuneo fiscale allo studio del governo dovrebbe essere di un punto percentuale aggiuntivo a quello di 0,8 punti che è già in vigore fino a fine anno e dovrebbe avere durata di sei mesi. 

Il Corriere della Sera ha stimato i possibili aumenti in busta paga: per un lavoratore con un reddito di 35mila euro l’anno lordi, il taglio del cuneo fiscale si tradurrebbe in un aumento mensile dello stipendio di circa 27 euro.

Decreto Aiuti bis: quanto prenderanno in più i lavoratori dipendenti con il taglio del cuneo fiscale

Per i dipendenti con reddito lordo annuo di 28mila euro l’aumento sarebbe di circa 22 euro in più in busta paga al mese. Per i lavoratori con un reddito lordo di 15mila euro l’anno l’aumento mensile sarebbe di 12 euro circa. 

Decreto Aiuti bis: allo studio anche rivalutazioni delle pensioni

Con il decreto Aiuti bis ci sono novità in arrivo anche per i pensionati. E’ infatti allo studio l’anticipo della rivalutazione di tre mesi (che era prevista per gennaio 2023), che dovrebbe essere “attorno al 2%”, ha detto il sottosegretario all’Economia, Federico Freni, in una intervista al Messaggero.

Il Consiglio dei ministri è atteso tra mercoledì e giovedì per il via libera al pacchetto di misure. Ancora sul tavolo la definizione dei costi: in totale il decreto può contare su risorse per 14,3 miliardi.

Rivalutazione delle pensioni: cosa prevede il decreto Aiuti bis

L’intervento sulle pensioni dovrebbe riguardare tutti e non solo chi ha assegni fino a 35 mila euro l’anno (la soglia indicata per i lavoratori beneficiari della decontribuzione fino a fine 2022), ma anche su questo la valutazione è in corso.

Il meccanismo attuale per la rivalutazione prevede tre fasce: il 100% fino a 4 volte la pensione minima, ovvero 523 euro al mese, il 90% tra 4 e 5 volte il minimo e i 75% sopra questa soglia.

Dopo l’anticipo, si dovrà poi calcolare il conguaglio sulla base dell’indice annuo dell’inflazione accertato dall’Istat, di cui solo più avanti si avrà il dato definitivo.

 

 

 

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