ROMA – Saranno chiuse entro il 31 marzo 2014, senza possibilità di deroga, tutte le pompe di benzina che non rispettino i requisiti minimi di sicurezza e le distanze regolamentari dagli incroci. Lo prevede l’articolo 4 della bozza del decreto Fare 2, testo elaborato dal ministero dello Sviluppo Economico e anticipato dall’agenzia Public Policy.
L’obiettivo è di giungere in 2 anni alla chiusura di 5.000 impianti inefficienti, aumentando la concorrenza e azzerando il gap di prezzo con il resto dell’Unione europea.
Sarà il titolare della pompa di benzina, con una autodichiarazione, a comunicare allo Stato che il proprio impianto è a norma. La dichiarazione verrà inserita in una vera e propria anagrafe dei benzinai. Poi sarà sottoposta a verifiche, e, nel caso i controlli dicano che il distributore non è a norma, il benzinaio sarà multato.
Per chi toccherà chiudere il proprio impianto è prevista la possibilità di “indennizzi per la perdita dell’attività” chiusa, per i quali verrà utilizzato il Fondo per la razionalizzazione della rete di distribuzione dei carburanti.
A questo Fondo ogni titolare di pompe di benzina dovrà versare un contributo, proporzionale ai litri di carburante venduti ogni anno.
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