Nel Decreto Primo maggio sgravi per assumere. E 100 euro in busta a gennaio 2025: il bonus Befana

Bonus per le assunzioni di giovani, donne e lavoratori svantaggiati, con sgravi per due anni. E un’indennità di 100 euro a gennaio prossimo per i dipendenti con redditi fino a 28mila euro. La premier Giorgia Meloni insieme a metà governo presenta ai sindacati le novità in arrivo sul lavoro e sul fisco, che andranno in Consiglio dei ministri alla vigilia della festa dei lavoratori.

Mettendo sul tavolo un nuovo decreto primo maggio – come già ribattezzato – dopo che l’anno scorso in quella data furono approvate le norme sull’inclusione, con l’addio al Reddito di cittadinanza, sulle causali per i contratti a termine e sul taglio del cuneo fiscale fino a 7 punti.

Ora le nuove misure sono contenute nel decreto Coesione, che riforma le relative politiche in materia, e in un decreto legislativo, nell’ambito dell’attuazione della delega fiscale, domani all’esame del Cdm.

L’obiettivo, come rimarcato da Meloni al tavolo con i sindacati, è quello di continuare a sostenere la crescita dell’occupazione, la riduzione della disoccupazione e degli inattivi, ovvero di coloro che non hanno un lavoro e neppure lo cercano, per farli rientrare nel mercato. E anche di difendere il potere d’acquisto delle famiglie e dei lavoratori, “segnatamente quelli più esposti”.

Bonus Befana: 100 euro in busta a gennaio

Sul fronte fiscale, sarà erogata a gennaio 2025 un’indennità di 100 euro per i lavoratori dipendenti, con reddito complessivo non superiore a 28mila euro con coniuge e almeno un figlio a carico, oppure per le famiglie monogenitoriali con un unico figlio a carico. Da qualcuno già definito “bonus Befana”.

Giudizio negativo dalla Cgil: “Dal Governo solo bonus”

“Il giudizio è assolutamente non positivo sia per le modalità sia per i contenuti a bonus. Emergenza precarietà e salario sono assenti”. Così la segretaria confederale della Cgil, Francesca Re David, al termine dell’incontro a Palazzo Chigi con il governo sulla coesione e sul lavoro.

“Ci sono alcune piccole cose che riguardano il lavoro, nulla di strutturale. E sulla conferma del cuneo fiscale se ne parlerà più avanti. Sarà un primo maggio di mobilitazione e lotta come sempre. Invece di fare propaganda, serve un cambiamento vero”.

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Warsamé Dini Casali