Def, la bozza della nota di aggiornamento: due aliquote Irpef entro fine legislatura, quota 100 e pensioni di cittadinanza

Def, la bozza: due aliquote Irpef entro fine legislatura (foto Ansa)
Def, la bozza: due aliquote Irpef entro fine legislatura (foto Ansa)

ROMA – Il livello delle aliquote Irpef verrà “gradualmente ridotto, fino ad arrivare ad un’unica aliquota del 23 per cento per i redditi fino a 75 mila euro e del 33 per cento sopra a tale livello entro la fine della legislatura”. Lo si legge in una bozza parziale del Def, in cui si specifica che “si passerà inizialmente dalle attuali 5 aliquote a 3 e quindi a due a partire dal 2021”.

E’ iniziato intanto il consiglio dei ministri dopo il vertice di governo a Palazzo Chigi sulla nota di aggiornamento del Def. Vertice a cui erano presenti, oltre al premier Giuseppe Conte, i due vicepremier Luigi Di Maio e Matteo Salvini – giunto per ultimo, di ritorno da Tunisi – il ministro dell’Economia Giovanni Tria e il titolare degli Affari Ue Paolo Savona.

Capitolo “pace fiscale”.

“Il Governo – si legge nella bozza – intende anche varare un provvedimento di ‘pace fiscale’ – da inquadrare nell’ambito di una riforma strutturale del fisco – che coinvolgerà i contribuenti con cartelle esattoriali e liti fiscali, anche pendenti fino al secondo grado fino a 100mila euro”.

“Quota 100” e pensioni di cittadinanza.

Per la pensione anticipata rispetto all’età di vecchiaia sarà introdotta la “‘quota 100’ come somma di età anagrafica e contributiva, con alcune restrizioni funzionali alla sostenibilità del sistema previdenziale”. Nella bozza si sottolinea che un’attenzione particolare sarà rivolta alle donne, caratterizzate da una carriera discontinua. La nota precisa che “si introdurranno anche le pensioni di cittadinanza, che integreranno le pensioni esistenti al valore della soglia di povertà relativa di 780 euro”.

Reddito di cittadinanza.

Il Governo, si legge nella bozza parziale, “è fortemente impegnato in una azione di miglioramento dell’inclusione sociale, lotta al precariato, incentivazione del lavoro giovanile e femminile e promozione di una maggiore equità del sistema pensionistico”. Nella bozza di aggiornamento al Def si parla esplicitamente di introduzione del reddito di cittadinanza, per sostenere il reddito di chi si trova al di sotto della soglia di povertà di 780 euro mensili e per fornire un incentivo a rientrare nel mercato del lavoro, attraverso “un percorso formativo vincolante”. L’attuazione efficace dell’obbligo formativo e della effettiva partecipazione al mercato del lavoro “richiede il rafforzamento qualitativo e quantitativo dei centri per l’impiego”. “La ristrutturazione dei centri per l’impiego – si spiega ancora – dovrà puntare a rendere omogenee le prestazioni fornite, e realizzare una rete capillare in tutto il territorio nazionale”.

Introdurre il referendum propositivo, eliminare il quorum strutturale nel referendum abrogativo, ridurre il numero dei parlamentari, con il taglio dei deputati da 630 a 400 e dei senatori da 315 a 200, abolire il Cnel: sono alcuni degli interventi che il governo assicura di voler mettere in campo secondo quanto si legge nella bozza al Def.

Tra le novità spunta anche la proposta di introdurre la possibilità di ricorrere alla Corte costituzionale rispetto alle deliberazioni assunte dalle Camere in materia di elezioni e cause di ineleggibilità e incompatibilità dei membri del Parlamento.

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