Derivati sul meteo: se fa troppo caldo ti pagano, se fa troppo freddo paghi tu

Pubblicato il 28 Agosto 2014 - 06:32 OLTRE 6 MESI FA
Derivati sul meteo: se fa troppo caldo ti pagano, se fa troppo freddo paghi tu

Derivati sul meteo: se fa troppo caldo ti pagano, se fa troppo freddo paghi tu

ROMA – Se fa troppo caldo o troppo freddo, la banca mi paga: è questo il principio dei derivati sul meteo (“derivati atmosferici”, traduzione di weather derivatives), uno strumento finanziario che potrebbe diventare di moda se continuano gli inverni caldi e le estati piovose come è successo nell’anno in corso.

Il funzionamento dei derivati atmosferici è semplice: si stabilisce una temperatura media di riferimento, o una quantità di pioggia o di neve. Maggiore è la differenza registrata fra la temperatura stimata (o la quantità di pioggia o di neve) e la temperatura reale, più incassa (o più paga) chi ha sottoscritto il derivato.

Quello delle ripercussioni economiche del meteo è un conflitto di interesse che va in scena ogni giorno e ogni stagione: se l’estate è troppo fredda piangono i gelatai ma ridono i venditori di ombrelli e le pizzerie d’asporto, se l’estate è senza pioggia sono felici gli stabilimenti balneari ma molto meno i coltivatori. E se piove troppo la vendemmia va in vacca.

La platea dei clienti potenzialmente interessata ai derivati atmosferici sarebbe quindi sterminata, ma in realtà fra l’80% e il 90% di questo tipo di strumenti finanziari viene sottoscritto da aziende energetiche. Quello del derivato sul clima è un rischio finanziario e un investimento che resta ben al di fuori della portata di un gelataio. Scrive Mauro del Corno sul Fatto Quotidiano:

Nel 2012 persino la celebre Oktoberfest di Monaco di Baviera ha utilizzato questi prodotti finanziari per tutelarsi dal rischio maltempo. Il contratto tipo è relativamente semplice. Si fissa una temperatura di riferimento (oppure la quantità di pioggia o neve) per una determinata area. Maggiore è lo scostamento registrato nella realtà, più alto sarà il premio in denaro che ottengo o che devo pagare. […] Al momento, spiega Giancarlo Giudici, che insegna finanza aziendale al Politecnico di Milano, “ad usare questi prodotti finanziari sono soprattutto le utilities come le società energetiche che risentono delle variazione di consumo determinate da stagioni più o meno calde. Circa l’80% dei contratti a livello globale è infatti riconducibile a questo tipo di business”. Tra gli utilizzatori ci sono anche grossi nomi dell’alimentare come Coca Cola e Heineken. […]

“I danni da maltempo sono sempre molto difficili da calcolare”, ricorda Giudici, “e da questo punto di vista i derivati hanno il vantaggio di essere immediatamente quantificabili in base a parametri oggettivi”. A livello globale i weather derivatives stanno lentamente conquistando spazio anche se il volume degli scambiati sul mercato di Chicago (la borsa di riferimento per tutti questi tipi di prodotti) rimane relativamente modesto, intorno ai 15 miliardi di dollari. Una goccia nel mare della finanza globalizzata, ma con tassi di crescita di un qualche interesse. L’esiguità dei volumi ha il vantaggio di rendere poco appetibile questo comparto per i colossi della finanza in cerca di opportunità speculative. Al Chicago Mercantile Exchange sono trattati derivati atmosferici legati alle temperature di una cinquantina di aree comprese una decina di città europee tra cui Roma. Oltre ai titoli scambiati sui mercati regolamentati esiste però la possibilità di stipulare uno specifico contratto “tagliato su misura” con una banca che offre questo tipo di servizio. Nel 2012 ABN Amro ha creato uno dei più grandi derivati di questo tipo che è stato poi acquistato per 10 milioni di euro da un gruppo di costruzioni olandese.

In Italia per ora non lo fa quasi nessuno anche se, spiega la Coldiretti, qualcosa di simile è stato sperimentato nel settore vinicolo. L’associazione degli agricoltori sottolinea come per ora si tratti di strumenti che richiedono volumi troppo elevati per essere accessibili al singolo agricoltore, tuttavia un interesse per questo tipo di prodotti esiste.