Deutsche Bank chiude in rosso il 2017 per riforma tasse Usa

La riforma fiscale Usa manda in rosso i conti di Deutsche Bank
Deutsche Bank chiude in rosso il 2017 per riforma tasse Usa

FRANCOFORTE – La Deutsche Bank chiude in perdita il 2017, la terza volta consecutiva su base annua, ha subito un duro colpo dal calo del settore investment banking e dal cambio del regime fiscale negli USA. La perdita di 497 milioni di euro, per l’intero anno, è stata peggiore delle stime degli analisti che avevano previsto 290 milioni di euro, secondo un sondaggio della Reuters su nove banche e intermediari.

“Crediamo di essere saldamente sulla strada per produrre crescita e più alti ritorni con una disciplina sostenuta su costi e rischi”, ha dichiarato in una nota l’amministratore delegato John Cryan. “Abbiamo fatto dei progressi, ma non siamo ancora soddisfatti dei risultati”.

Nel quarto trimestre la Deutsche Bank ha riportato una perdita di 2,9 miliardi di dollari, anche in questo caso di molto superiore al rosso di 1,25 miliardi atteso dagli analisti. Nello stesso periodo dell’anno precedente aveva messo a bilancio un passivo di 1,89 miliardi. I ricavi della divisione cash-cow bond trading di Deutsche Bank sono calati del 29% a causa della minore attività della clientela in mercati meno instabili.

Nonostante terza perdita consecutiva su base annuale, la Deutsche Bank, DBKGn.DE, aumenterà i bonus annuali a oltre 1 miliardo di euro. L’iniziativa arriva tra le preoccupazioni che un altro anno di bonus inferiori potrebbero spingere i banchieri investitori a passare a concorrenti più generosi, ha riferito il settimanale tedesco Frankfurter Allgemeine Zeitung, citando fonti non identificate.

Un ritorno a premi più alti sarebbe un sollievo per i banchieri della Deutsche Bank, i cui pagamenti dei bonus totali sono scesi da 2,4 miliardi di euro nel 2015 a circa 500 milioni di euro nel 2016, dopo una multa di svariati miliardi di dollari per la vendita di titoli tossici. Ma Deutsche Bank deve procedere con cautela perché le agenzie di rating del credito la stanno tenendo sotto stretto controllo e gli azionisti sono frustrati dalla lenta inversione di tendenza.

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