Digital nel nuovo contesto dopo il Covid-19: "una opportunità" per il mondo produttivo Digital nel nuovo contesto dopo il Covid-19: "una opportunità" per il mondo produttivo

Digital nel nuovo contesto dopo il Covid-19: “una opportunità” per il mondo produttivo

MILANO – Sostenibilità solidarietà, smart working, empatia con il cliente: sono alcuni punti emersi durante il webinar di giovedì 23 aprile dal titolo: Digital nel nuovo contesto: emergenza, cambio di passo, nuovi modelli?

Protagonisti del confronto, il chief digital officer di Eni Luigi Lusuriello, il senior advisor di Cerberus, Roberto Nicastro, il chief digital officer di Moncler Paola Peretti e il fondatore e Ceo di Alkemy Duccio Vitali. 

In ambito energetico Lusuriello ha sottolineato che “il digitale a noi ha permesso di tenere la squadra compatta e di focalizzarci sui valori della società. La transizione energetica era già un tema da affrontare, l’emergenza Covid la ha accelerata, ci ha permesso di vedere già il futuro, e la digitalizzazione è di aiuto. Non si può più portare lo specialista all’impianto, ma con il digitale portiamo l’impianto allo specialista”.

E poi ancora: “In questo periodo il digitale ha avuto un ruolo fondamentale sia per le nostre persone, perché ha contribuito a tenere i team compatti, focalizzati sui valori e i target della società, sia per l’operatività perché ha permesso ai nostri manager e ai nostri tecnici di gestire molti processi a distanza, grazie a un’importante digitalizzazione delle attività che stiamo portando avanti da tempo”.

Aggiunge Lusuriello: “L’opportunità che va colta oggi è quella di investire sulle persone, su processi di change management interni per uscire da questa crisi più forti, più resilienti”. “La parola che mi suggerisce questo periodo è solidarietà che porta alla consapevolezza di potere uscire dall’emergenza solo operando insieme come una squadra compatta”.

Vitali ha sottolineato come alcune aziende siano state impattate positivamente da questa crisi legata all’emergenza coronavirus, e ha ricordato come anche “al rientro, nella fase due, il lavoro cambierà, ci sarà più smart working, lavoro da remoto, e ci saranno interventi sull’e-commerce, che in Italia è molto indietro. Ci sono persino aziende che non sono attive a livello di e-commerce ed in questo momento risentono della distanza dal cliente. Tutto ora è cambiato: la acquisizione dei clienti, il social care, la mensa aziendale per esempio”.

Vitali ha poi ricordato come “il digitale e la tecnologia consentono di rigirare l’azienda attorno al cliente. Una delle opportunità maggiori per per questo Paese oltre all’accelerazione della digitalizzazione è il ripensamento del modello, troppo vecchio in molti campi come la scuola, per esempio. I modelli andranno aggiornati”. 

Peretti ha sottolineato come l’ingaggio con il cliente, la vicinanza e l’empatia siano fondamentali nel mondo del lusso. “Il marketing e il digital devono dare un messaggio di vicinanza, calandosi nel contesto attuale, per comprendere quello che le persone stanno vivendo. I social hanno avvicinato le persone, la tecnologia unisce le persone. Dal digital ci si aspetta più spontaneità e meno perfezione”, ha sottolineato, chiarendo che questo è un beneficio.

Anche nel mondo bancario la spinta alla digitalizzazione innescata dall’emergenza coronavirus ha avuto effetti positivi, ha evidenziato Nicastro: “Quel che è successo ha un impatto massiccio e pervasivo sulle banche ed è una grande opportunità di spinta alla digitalizzazione: adesso stanno crollando certe barriere nell’uso del digitale anche da parte dei colleghi in banca. Gli istituti di credito usciranno con un grande beneficio culturale, aprendo nuove frontiere anche a livello del riconoscimento a distanza, sul quale prima c’era titubanza”, ha detto, ammettendo però che “Covid e digitale sono anche opportunità per chi vuole frodare”. 

Ma guardando al futuro Peretti ha evidenziato come “l’emergenza Covid ha dato una accelerazione ai temi legati alla sostenibilità e all’ambiente. Il lusso tornerà ad essere non più qualcosa da esibire, lo shopping cambierà molto perché dovrà venir meno l’accoglienza tanto apprezzata anche in tutto il mondo, tra mascherine, guanti e sanificazione dei prodotti. Ma impareremo qualcosa di nuovo. Ogni settore oggi deve farsi delle domande, back to basic, cosa è davvero importante. Giorgio Armani ha ragione: il suo è un grande appello al back to basic”.

“Sono convinto che l’emergenza sanitaria finirà presto – ha concluso Lusuriello – ma lo smart working resterà, si viaggerà di meno anche perché non ci sarà più necessità di farlo sempre, ci sarà maggior richiesta di bilanciamento tra vita privata e lavorativa. Il mondo del lavoro sta cambiando, bisogna intercettare questi nuovi trend e dare risposte”. 

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