Il ministro Franceschini ha adeguato gli importi dovuti alla Siae (la società degli autori) come equo compenso per le copie private.
Parliamo di diritto d’autore.
Diritto d’autore e equo compenso
L’equo compenso funziona, dal lontano 1992, come parziale indennizzo per le mancate vendite dei dischi dovute alla diffusione di radio, cassette e cd.
Quindi è stato applicato anche ai vari dispositivi e device, dalla smart tv allo smartphone.
Peccato che, sostengono da Confindustria digitale, con lo streaming nessuno fa più copie private: resta una specie di accisa che concorre ad aumentare il prezzo finale al consumatore.
“La copia privata non esiste più, resa obsoleta dallo streaming che è diventato di gran lunga la modalità prevalente con cui gli italiani usufruiscono legalmente di contenuti digitali.
Eppure continua a comparire sotto forma di una tassazione soggetta ad aumenti periodici.
E che grava su Pc, smartphone e tablet ed è stata estesa nel tempo a decoder, Smart Tv e per ultimo ai device indossabili (fit trackers e orologi smart)”.
Il ministro Franceschini lo scorso venerdì ha diffuso l’allegato tecnico del decreto che sarà pubblicato a breve, con cui stabilisce i nuovi balzelli per tutti i device elettronici.
Con in più la novità dell’introduzione della nuova categoria di strumenti, quali smartwatch e gli activity tracker, a patto che siano dotati di capacità di riprodurre audio o video.
Tutti gli aumenti dai tablet agli smartwatch
“Il nuovo decreto – sottolineano Confindustria digitale e Anitec-Assinform – dispone aumenti sugli smartphone e tablet che arrivano fino ad un compenso di 6,30 euro dai 64 GB ai 128 GB e di 6,90 euro dai 128 GB in su.
Incrementando così il gettito su smartphone del 17% e sui tablet quasi del 30%.
Confermato il compenso su tutte le TV dotate di funzione PVR pari a 4,00 euro e l’introduzione di una tariffa sui decoder aventi la medesima funzione.
Considerando che questi apparecchi hanno solo la possibilità di registrare e non memorizzare, si tratta in realtà di una doppia imposizione.
Wearables (fit trackers e orologi “smart” con capacità di registrazione) STB e memorie interne dei Pc, aumenteranno il gettito complessivo.
Che deriva dal compenso per la cosiddetta copia privata, che non è più utilizzata da nessun consumatore che fruisca oggi di contenuti digitali”. (fonte Ansa)