Tramontato per sempre l’RdC, ecco la domanda che disoccupati e inoccupati continuano a porsi: che cosa spetta a chi non ha un lavoro?
Dopo la cancellazione del reddito di cittadinanza, il Governo ha deciso di introdurre misure di assistenza dedicate ai disoccupati e agli inoccupati tutte caratterizzate da requisiti per l’accesso più stringenti. Di base, per l’esecutivo è si tratta di razionalizzare le risorse disponili, tagliare le spese troppo onerose per lo Stato e impedire che vengano istituzionalizzate forme automatiche di sostegno nei confronti degli abili al lavoro.
Tra le misure introdotte o confermate dalla Legge di Bilancio 2024 e da altri decreti governativi figurano comunque molteplici aiuti atti a sostenere chi è senza lavoro. Bonus, agevolazioni e sgravi che privilegiano soprattutto le famiglie con figli minorenni, gli anziani e le situazioni di estrema povertà. Tra le forme di sostegno confermate ci sono la NASpI, il bonus SaR e la Dis-Coll.
I nuovi bonus principali sono l’assegno di inclusione, il supporto formazione e lavoro e i bonus per autonomi che si mettono alla prova con un’iniziativa legata all’autoimpreditorialità. A voler dunque stilare una lista, si potrebbero enumerare diciannove misure che riguardano specificatamente i disoccupati e gli inoccupati o che possono comunque essere a loro applicate.
La prima misura per i disoccupati è la NASpI, che non 2024 ha conosciuto alcune importanti novità. Quest’indennità mensile di disoccupazione destinata ai dipendenti che hanno perso il lavoro involontariamente ha infatti subito aggiornamenti negli importi e nei requisiti. Ora, per esempio, è obbligatoria l’iscrizione alla piattaforma SIISL per gestire il reinserimento lavorativo e sociale. L’importo massimo mensile è fissato a 1.550,42 euro.
Diciannove misure attive per disoccupati e inoccupati: la lista
Anche la DIS COLL 2024 è aumentata, per adeguare gli importi all’inflazione: la DIS COLL è la disoccupazione destinata ai collaboratori coordinati e continuativi (co.co.co.), anche a progetto, agli assegnisti di ricerca e ai dottorandi di ricerca che hanno perso involontariamente il lavoro. Poi c’è l’ISCRO 2024: un supporto partite IVA iscritte alla Gestione Separata che fatturano troppo poco. La misura è stata resa strutturale e concede dai 200 agli 800 euro.
L’assegno di inclusione spetta a inoccupati in particolari situazioni familiari (per esempio con persone disabili, minori, eccetera) e con un ISEE familiare sotto la soglia di 9.360 euro. Il supporto formazione e lavoro concede un piccolo sussidio per un anno a chi accetta di seguire corsi di formazione. Il Governo ha anche confermato la disoccupazione agricola e la disoccupazione ALAS per i lavoratori dello spettacolo.
Poi c’è il bonus SaR, un sostengo al reddito dei disoccupati (ex lavoratori con contratti in somministrazione, incluso l’apprendistato) fino a 1.000 euro. Con il reddito di liberà si offrono circa 5.000 euro annui alle donne vittime di violenza e molestie. A disoccupati e inoccupati sono concessi anche i bonus relativi alla carta acquisti Social Card e alla Carta Risparmio Spesa (con buoni per benzine e trasposti, con ISEE fino a 15.000 euro). Esiste poi un bonus benzina e trasporti ad hoc.
Con il reddito alimentare si ottengono pacchi alimentari se si dimostra la propria condizione di indigenza. I disoccupati possono ottenere maggiorazioni sull’assegno unico universale. E se invalidi parziali possono accedere a varie indennità previste dallo Stato. Tre le misure confermate c’è anche il fondo casalinghi e il bonus assunzione (decontribuzione per chi assume un disoccupato). Con il Decreto Coesione è invece arrivato un bonus da 500 euro per due anni per quei disoccupati che aprono una nuova impresa in settori strategici.