ROMA – Buone notizie sul fronte del lavoro e della ripresa: a luglio sono diminuiti i disoccupati, al contempo è cresciuta l’economia nazionale con i dati del Pil aggiornati al rialzo di un decimale per ognuno dei trimestri 2015 presi in esame.
Il tasso di disoccupazione è sceso a luglio al 12,1%, mezzo punto in meno da giugno e un incoraggiante -0,9% dal luglio dell’anno scorso. Consistente soprattutto il calo disoccupati tra i giovani (che cercano lavoro): oggi è al 40,5%, circa due punti percentuali e mezzo rispetto sia a giugno che all’anno precedente.
L’Istat ha rivisto l’andamento del Prodotto nei primi due trimestri dell’anno: il primo periodo passa da +0,3 a +0,4%, il secondo da +0,2 a +0,3%. Il Prodotto interno lordo è quindi risultato positivo per due trimestri consecutivi, come non accadeva dall’inizio del 2011. A questo punto sembra più vicino l’obiettivo del governo di crescere dello 0,7% nel 2015.
Resta che la distribuzione dei disoccupati sul suolo nazionale penalizza ancora fortemente il sud che si attesta al 20,2%, contro il quasi 8% del nord.
Disoccupazione al 12,1%, -0,9% sul 2014. Dopo 14 trimestri di crescita e il calo nel primo periodo del 2015, nel secondo trimestre il tasso di disoccupazione si attesta al 12,1% (-0,9 punti su base annua, -0,5 sul mese precedente). Lo rileva l’Istat, che sottolinea come si amplino i divari territoriali: dal 7,9% nelle regioni settentrionali, al 10,7% nel Centro fino ad arrivare al 20,2% nel Mezzogiorno.
Gli occupati a luglio salgono dello 0,2% su giugno, vale a dire di 44 mila unità in più. Sul luglio 2014 il rialzo è dell’1,1%, con 235 mila persone occupate in più: il tasso di occupazione aumenta di 0,1 punti percentuali nel confronto mensile, portandosi al 56,3% e tornando ai livelli di novembre 2012.
Giovani. Il tasso di disoccupazione dei 15-24enni a luglio è pari al 40,5%, in calo di 2,5 punti percentuali sul mese precedente e di 2,6 punti su base annua. Si tratta del tasso più basso dal luglio del 2013.
Over 50 spingono stabili. Nel secondo trimestre 2015 continua, “a ritmo più sostenuto”, l’aumento su base annua del numero di dipendenti a tempo indeterminato, con un aumento dello 0,7%, ovvero di 106 mila unità. Lo rileva l’Istat spiegando che “l’incremento riguarda gli ultra 50enni e interessa soprattutto le donne, il terziario, il Centro e il Mezzogiorno”