ROMA – Ristori a fondo perduto da minimo 1000 euro a massimo 62mila euro per micro-imprese, artigiani e commercianti che hanno subito di più i danni dell’emergenza Covid.
Bonifico del Fisco fino a 5 mln di fatturato
Per le imprese fino a 5 mln di fatturato, ha assicurato il ministro dell’Economia Gualtieri anticipando le misure, arriverà un bonifico sul conto corrente da parte dell’Agenzia delle Entrate.
“Ci saranno dei ristori a fondo perduto per tutte le imprese fino a 5 mln di fatturato: si arriverà fino a 62 mln possibili”, ha dichiarato il ministro domenica sera in tv illustrando i contenuti del dl Rilancio a ‘Che tempo che fa’.
Un mix di sconti fiscali e intervento di un apposito Fondo di Invitalia per sostenere gli aumenti di capitale delle imprese di media struttura mentre per le più grandi, sopra i 50 milioni di fatturato, scenderà in campo Cdp.
Aiuto a chi ha perso i 2/3 del fatturato di aprile 2019
Prende forma, dopo giorni di tensioni nella maggioranza e con lo stesso mondo produttivo, il nuovo pacchetto di aiuti per le imprese del decreto Rilancio.
Per imprese e autonomi con partita Iva con ricavi o compensi fino a 5 milioni, secondo le ultime bozze, arriveranno i tanto attesi indennizzi a fondo perduto.
Il meccanismo si applicherà guardando alle differenze tra il mese di aprile 2019 (di piena attività) e aprile 2020 (di totale lockdown) e il sostegno arriverà a chi ha avuto perdite per almeno 2/3 rispetto ad aprile 2019.
Tre fasce, il meccanismo del ristoro
Il ristoro si calcola sulla differenza tra questi due mesi in base a tre fasce.
25% per chi ha fatturato o ricavi fino a 100mila euro, 20% tra 100mila e 400mila euro, 15% fino a 5 milioni.
Il minimo è comunque di 1000 euro per le persone fisiche e 2000 euro per gli altri.
Va fatta domanda all’Agenzia delle Entrate, cui spetteranno anche i controlli e l’eventuale recupero di aiuti ricevuti senza averne diritto.
Sono esclusi i professionisti iscritti alle casse, quelli iscritti alla gestione separata, i co.co.co e i lavoratori dello spettacolo.
Cassa Depositi e Prestiti per le imprese tra 5 e 50 milioni
Ancora più complesso lo schema di sostegno per le medie imprese tra 5 e 50 milioni: in questo caso gli aiuti andranno alle imprese con perdite causa Covid di almeno il 33% che vareranno aumenti di capitale di minimo 250mila euro.
Ci sarà una detrazione/deduzione del 20% fino a 2 milioni sul fronte fiscale e la possibilità di chiedere a Invitalia di sottoscrivere strumenti finanziari emessi dalle aziende entro fine 2020 di 6 anni e senza interessi.
Al momento del rimborso è possibile, a determinate condizioni, anche uno sconto del 30% di quanto ricevuto dallo Stato.
Le grandi S.p.a. potranno invece rivolgersi a Cdp che gestirà un ‘Patrimonio Destinato’ del Mef, separato dalle altre attività della Cassa, per il supporto temporaneo al rafforzamento patrimoniale delle imprese.
Requisiti di accesso, condizioni, criteri e modalità degli interventi saranno definiti con un successivo decreto del ministero dell’Economia, entro il nuovo quadro di regole sugli aiuti di Stato appena rivisto per far fronte all’emergenza Covid.
Anche gli enti locali sosterranno le imprese
Sempre grazie alle nuove regole europee anche Regioni, Province, enti locali e Camere di commercio potranno dare sostegno al tessuto produttivo con aiuti sotto forma di sovvenzioni dirette, anticipi rimborsabili o agevolazioni fiscali.
Gli enti locali potranno concedere aiuti fino a 800mila euro per singola impresa (120mila per quelle della pesca e 100mila per le aziende agricole), garanzie o tassi di interesse agevolati sui prestiti, per ricerca e sviluppo in materia di Covid e per investimenti in infrastrutture di prova e upscaling necessarie per sviluppare, provare e ampliare di scala, fino alla prima applicazione industriale prima della produzione in serie, prodotti connessi all’emergenza. (fonte Ansa)