Dolce&Gabbana: accuse di razzismo e sessismo in Cina. Cancellata la sfilata-evento di Shanghai

Dolce&Gabbana: accuse di razzismo e sessismo in Cina. Cancellata la sfilata-evento di Shanghai
Dolce&Gabbana: accuse di razzismo e sessismo in Cina. Cancellata la sfilata-evento di Shanghai

SHANGHAI – Doveva essere il grande show di Dolce&Gabbana in Cina, il più grande mai realizzato dalla casa di moda, con 1.500 invitati, 500 look, 400 modelli e modelle, un’ora di sfilata e poi musicisti, performer e ballerini. Una sorta di kolossal della moda, che si è tramutato in un colossale guaio, con accuse di razzismo e sessismo per la griffe. Alla fine la sfilata evento, prevista per questa sera, mercoledì 21 novembre all’Expo Centre di Shanghai, è stata cancellata. 

Il caso è stato anche trend topic su Weibo, il Twitter cinese, con oltre 120 milioni di “letture”, incluse le critiche di Zhang Ziyi, la star di Memorie di una Geisha che si è scagliata contro il brand italiano. Tutto è cominciato sabato, quando Dolce & Gabbana ha lanciato su Weibo la campagna social per l’evento: tre video promozionali seguiti dagli hashtag “DGLovesChina” e “DGTheGreatShow”.

Nei filmati si vede una giovane donna cinese che tenta goffamente di mangiare i piatti della cucina italiana (pizza, spaghetti e cannolo) con le tradizionali bacchette. Una voce maschile fuori campo, di fronte ai suoi tentativi impacciati, le dà consigli su cosa e come fare giocando su doppi sensi e altro. La campagna è stata accusata di essere razzista e sessista, ha riportato il magazine finanziario Caixin, che senza mezzi termini ha rimarcato come la maison si sia “procurata dei guai da sola”.

Nel mirino le scelte degli autori della campagna, a partire dall’aspetto della modella: gli occhi piccoli e un sorriso “naif” hanno rinfocolato l’accusa di un uso stereotipato per comunicare e parlare di e ai cinesi. Il salto ulteriore, il sessismo, quando la modella tenta di mangiare un cannolo. “E’ troppo grande per te?”, le domanda ironicamente la voce maschile. Alla fine, già dopo i primi e crescenti commenti negativi hanno spinto la casa di moda a ritirare i video da Weibo, nonostante la serie sia ancora disponibile sull’account Instagram di Dolce & Gabbana.

Il JingDaily, testata di trend e moda, ha riportato che su Weibo l’hashtag “Boycott Dolce” è stato discusso oltre 18.000 volte, mentre alcuni utenti hanno sollecitato le scuse in cinese e in inglese. Circola poi uno screenshot con i commenti attribuiti a Stefano Gabbana (che ha denunciato un hackeraggio) che definisce la Cina come “una mafia maleodorante, sporca e ignorante”. Lo scambio acceso di opinioni è stato rimosso, ma come spesso accade non è difficile trovarlo altrove. Sugli account D&G e di Stefano Gabbana sono apparse delle note ufficiali che denunciano un presunto attacco hacker ai loro danni. Restano però i video della campagna pubblicitaria, che i cinesi non hanno decisamente gradito. 

La griffe ha 25 punti vendita in Cina, secondo un elenco sul sito della compagnia: il mercato del lusso del Dragone vale oltre 500 miliardi di yuan annui (circa 72 miliardi di dollari), pari a quasi un terzo del valore che il settore registra a livello mondiale, secondo un rapporto McKinsey del 2017

 

Gestione cookie