Contro il dollaro nasce il ”gulfo”, moneta unica dei Paesi del Golfo Persico

golfoI Paesi del Golfo Persico hanno avviato la prima fase dell’Unione monetaria del Golfo, che ha come obiettivo il lancio entro i prossimi dieci anni di una moneta unica per gli Stati del petrolio. La nuova valuta, concepita sul modello dell’euro, sarà chiamata a sfidare il dollaro come merce di scambio internazionale per l’oro nero. «Il patto dell’unione monetaria del Golfo è diventato realtà», ha sintetizzato il ministro delle Finanze del Kuwait, Mustafa al-Shamali, in occasione del summit per il Gulf Cooperation Council (GCC).

La prima fase della nuova moneta partirà infatti il prossimo anno, con la creazione del Gulf Monetary Council, embrione di quella che diventerà una vera e propria Banca centrale del Golfo Persico.

I primi ad aderire al progetto sono stati Arabia Saudita, Kuwait, Bahrain e Qatar, ma il club sembra destinato ad allargarsi rapidamente. Per il momento gli Emirati Arabi si sono tenuti fuori dall’iniziativa, infastiditi dal fatto che il quartier generale della nuova moneta sorgerà a Riyadh, capitale dell’Arabia Saudita, invece che ad Abu Dhabi, per insistenza del re saudita Abdullah. La loro partecipazione alla nuova moneta sembra tuttavia solo rimandata a un prossimo futuro, insieme a quella dell’Oman.

L’adozione di una moneta unica consentirà a questi Paesi di avere una propria valuta per il loro principale bene da esportazione, vale a dire il petrolio, e di rafforzare così la propria influenza sui mercati globali. Potenzialmente, si tratta di una mossa che consentirà alla nuova moneta di prendere il posto del dollaro nei contratti sull’oro nero, incidendo ancora di più sulla svalutazione della valuta statunitense.

Il progetto di una moneta del Golfo, che non a caso prenderà il nome di “gulfo”, si ispira all’adozione dell’euro in Europa, considerata un grande successo nel mondo arabo. Tra i ministri dei diversi Paesi, tuttavia, ci sono dubbi su come sia meglio procedere. “La moneta unica dovrebbe venire alla fine di un percorso”, ha detto il ministro delle finanze del Baharain, Khalid Bin Ahmad Al Kalifa. “L’Europa ha impiegato quarant’anni prima di sentirsi pronta a compiere questo passo. Dobbiamo prima coordinare le nostre politiche economiche e creare infrastrutture comuni”.

Una delle differenze fondamentali rispetto alla zona euro sarebbe il maggiore peso specifico di un singolo Paese, l’Arabia Saudita, sugli altri. Il rischio, sottolineano gli osservatori internazionali, è che gli altri Stati possano sentirsi come dei satelliti chiamati a ruotare attorno agli interessi di Riyadh. E’ proprio qui, d’altronde, che verranno prese le decisioni sui tempi e le modalità di introduzione sul mercato della nuova moneta.

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