Donne d’impresa: Antonella Aliuzzi guida da Ferrandina (Matera) una azienda leader nelal gestione dei rifiuti

Donne d’impresa: Antonella Aliuzzi nella continuità dell’azienda di famiglia CO.PAR.M. SRL. Si parla poco delle donne “ del Sud” e delle loro imprese, dove in realtà ci sono grandi lavoratrici con straordinarie capacità. Oggi presentiamo Antonella Aliuzzi, da Ferrandina, provincia di Matera.

Gentile, equilibrata, e nota per la sua disponibilità, Antonella Aliuzzi è anche presidente di Confassociazioni Basilicata, oltre che Presidente di AIDDA Puglia, Basilicata e Calabria. La CO.PAR.M, fondata da suo padre nel 1977 è una delle più importanti aziende europee nella progettazione e costruzione di impianti per l’imballaggio ed il trattamento dei rifiuti.

Carta da macero, cartone ondulato, nylon in foglia, contenitori in plastica per liquidi, bottiglie in PET, scarti da pulper dicartiera, rifiuti solidi urbani tal quale ed assimilabili industriali.

Le macchine di COPARM sono particolarmente studiate per le esigenze di industrie cartarie, scatolifici, cartotecniche, ipermercati, discariche, stazioni di riferimento, impianti diproduzione CDR, impianti di biostabilizzazione ecc.

Numerosi sono gli impianti installati e manutenuti in ogni parte del globo. Operano nella progettazione, realizzazione e manutenzione di impianti di trattamento rifiuti con know-how specifici. E riconosciute esperienze acquisite nell’ambito di nuove installazioni e riconversioniindustriali di medie e grandi dimensioni.

Impegno costante in azienda sono la ricerca e l’applicazione di tecnologie che salvaguardino l’ambiente e la qualità della vita. Un obiettivo che è stato raggiunto grazie anche ad un forte coinvolgimento tecnico efinanziario. I prodotti e i servizi Coparm sono un punto di riferimento nel campo delriciclaggio e dello smaltimento dei rifiuti solidi urbani.

Un insieme coordinato di sistemi innovativi, macchine di elevata qualità e personale altamente addestrato assicurano impianti performanti ad alta efficienza energetica. Tanti anni di storia e una presenzainternazionale consolidata in diversi Paesi,

Come le donne hanno potuto affrontare questo evento inaspettato del Covid 19?

“La pandemia ha avuto un notevole impatto sulle attività produttive. Le aziende sono state costrette a riorganizzare velocemente i processi, le risorse dedicate. Operare con i limiti del distanziamento sociale, ha imposto nuove forme di lavoro a cui abituarsi. Infatti il ricorso al lavoro da remoto ha cambiato le abitudini delle nostre realtà.

L’emergenza sanitaria ha destato un clima di grande incertezza iniziale, che velocemente si è trasformata in resilienza, mettendo in campo tutte le energie che permettessero di contrastare un evento eccezionale come la pandemia.

Dopo la prima fase di messa in sicurezza, secondo i numerosi DPCM, il nostro settore non ha accusato particolari contraccolpi, come accaduto per esempio per il turismo e la sua filiera. Il risultato della società è rimasto invariato in un momento dove numerosissimi settori hanno registrato perdite importanti. E in alcuni casi, purtroppo, anche l’impossibilità di proseguire”.

AIDDA, donne di Puglia Basilicata e Calabria: quali le strategie adottate per non finire isolate e sole di fronte a quest’emergenza?

“Per evitare l’isolamento non avevamo tantissime scelte, se non quella di ricorrere al remoto. Tutte le socie si sono velocemente adattate a questa nuova forma dicomunicazione. In particolare abbiamo alternato attività estremamente tecniche a momenti di leggerezza.

In questi momenti di grave emergenza riuscire a strappare un sorriso alle socie è stata la chiave per mantenere un dialogo e la solidarietà necessariaa stringere i denti e ad andare avanti. Forse, in questo periodo così difficile, abbiamo veramente capito l’importanza di fare rete. E di saperci ascoltare e condividere tutte lenostre problematiche”.

Il suo settore è stato colpito o il Coronavirus ha agevolato le donne in qualche nuova opportunità di lavoro?

“Il mio settore non è stato particolarmente colpito dalla pandemia e nel frattempo si sono susseguite numerose opportunità che probabilmente in altri momenti non sarebbero state colte”

Le chiediamo ancora: Oggi è di gran moda parlare di sostenibilità, etica e cultura “green”. Forse lei più di altri ci può parlare di questi temi che sicuramente coinvolgono anche la sua azienda.

“Si parla molto in questi anni di sostenibilità, etica e cultura green, spesso anche impropriamente, senza conoscerne i contenuti. Da 30 anni se ne parla, a volte anche solo perché è di moda. Il Pianeta però, ormai richiede scelte importanti, gli obiettivi dell’ Agenda 2030 rappresentano la vera sfida a cui saremo chiamati nel prossimo decennio.

Il W20 rappresenta la sensibilità delle donne verso la sostenibilità e la loro capacità di cooperazione, verso un interesse collettivo. Questi temi hanno cambiato le nostre abitudini e quelle delle generazioni future. Superando in questo modo anche l’idea che la sostenibilità sia solo una questione ambientale.

Si tratta di una tematica socio economica di grande importanza, che ci riguarda tutti”.

In Puglia, Basilicata e Calabria, le imprese come stanno affrontando il post pandemia e il futuroprossimo?

“Qui da noi le aziende, stanno affrontando positivamente e con grande energia il futuro prossimo. C’è una grande attenzione verso gli aiuti di Stato e infatti sono in molti ad innovare i processi produttivi con l’acquisto di beni strumentali. Questo anche grazie al Credito d’Imposta Industria 4.0.

Un nodo ancora dasciogliere, però è nella criticità che si riscontra quando si ricorre al credito. Le aziende spesso sono in grande difficoltà, ma la fiducia è in un futuro sicuramente migliore.

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