Donne d’impresa, Antonietta Panarelli: Pianigiani Rottami, da metà degli anni ’80

Donne d’impresa Antonietta Panarelli: Pianigiani Rottami, comincia a metà degli anni ’80 la sua esperienza di imprenditrice, insieme al marito Antonello, presso la Pianigiani Rottami srl, azienda di famiglia. Ci racconta con orgoglio che non ha dovuto “subire” – come invece capita a quasi tutte le aziende – la delicata vicenda di un “cambio generazionale” perché fin da subito i suoi figli sono stati inseriti nel Gruppo Pianigiani, ed è molto orgogliosa che entrambi – Elena e Francesco – siano stati attivi e fattivi continuando una tradizione imprenditoriale, arrivata oggi con loro alla quinta generazione.

Elena, la figlia di 35 anni è oggi presidente di Radio Siena TV, (che fa parte del Gruppo Pianigiani) sempre in pista a seguire lo sport delle moto, come giornalista sportiva. Francesco, invece, trent’anni segue le attività produttive dell’azienda, forse anche perché ci racconta ancora Antonietta Panarelli, s”ono stata la prima a dare la bicicletta ai bambini, con cui pedalare … nella nostra azienda”.  

La Pianigiani srl, nasce a Siena e dagli anni trenta è specializzata nel settore della raccolta e del recupero dei rottami di ferro e metalli, oltre ad altri tipologie di materiali, come ad esempio: carta da macero, plastiche, legno, imballaggi e metalli misti e Rae.

La cultura del recupero – continua Antonietta Panarelli – è nel DNA della nostra famiglia e della filosofia dell’azienda perché da sempre ci siamo impegnati al recupero di nuove materie prime dai rifiuti. La loro storia continua con il merito di avere dato una vera svolta industriale, facendo crescere la loro attività in modo esponenziale, investendo in moderni macchinari ad alta tecnologia.  

Anche l’Associazione Amici della Pinacoteca è tra le sue priorità perché anche Antonietta, in qualità di vicepresidente sottolinea l’importanza di valorizzare e far conoscere nel mondo tutti i tesori della Pinacoteca nazionale di Siena, che rappresenta il più importante museo statale della città, con la raccolta di opere di scuola senese dal XIII al XVII secolo. 

Per conoscerla di più le abbiamo chiesto: 

Un settore tipicamente maschile, quello del trattamento, della raccolta e del recupero dei rottami. Come ha potuto affrontare un campo così specifico e delicato? Non è un caso che lei oggi si occupi di “certificazione di genere” per la sua azienda.

 “Non ho mai percepito particolari difficoltà non solo in azienda ma in tutto il settore. Alla Pianigiani Rottami le donne rivestono posizioni anche apicali perché prima del genere viene il merito. Ogni dipendente, uomo o donna che sia, è valutato per le proprie competenze e per la propria professionalità. Ma siamo consapevoli che il nostro modello debba essere esportato anche all’esterno dell’azienda. Per questo abbiamo avviato, e stiamo per concludere l’iter, per ottenere la certificazione di genere. Sarà questo un nuovo segno tangibile dell’abbattimento di ogni preconcetto, tra l’altro ormai desueto, che possano esserci differenze tra uomo e donna sul posto di lavoro”. 

Come ha potuto conciliare – quando i bambini erano piccoli – il suo tempo lavorativo con quello della famiglia? 

“Non parlerei di conciliazione quanto di convivenza. Ho sempre ritenuto preponderante la qualità del tempo, piuttosto che la quantità, che si dedica alla famiglia, ai propri cari o alla vita sociale. Io e mio marito Antonello abbiamo sempre vissuto il tempo extralavorativo fianco a fianco e ci siamo sempre ritagliati quel tempo necessario per noi. Stessa cosa per quanto riguarda i nostri figli Elena e Francesco con cui abbiamo un bellissimo rapporto e con i quali ci sosteniamo a vicenda nella consapevolezza che la famiglia sia un valore da difendere, da promuovere, da sostenere e con il quale essere sostenuti. La famiglia non è mai stato un problema, è sempre stato un valore aggiunto; anche in azienda”. 

A proposito di Intelligenza Artificiale. State pensando di utilizzarla per qualche servizio specifico nella Pianigiani Rottami? 

“Guardiamo con attenzione all’innovazione che è uno dei capisaldi della nostra azienda. Ci sono settori, mi riferisco alla ricerca o all’agricoltura, in cui l’intelligenza artificiale ha trovato espansione ed una corretta declinazione. Nel nostro settore un po’ meno. Questo non significa che, qualora si prospettassero opportunità e vantaggi, saremo i primi ad utilizzare l’intelligenza artificiale per servizi specifici. Per adesso restiamo alla finestra”. 

Fra i suoi interessi e priorità c’è anche lo spazio per il sociale, per lo sport e per la cultura… 

“Sociale, sport e cultura entrano di diritto nel mio impegno quotidiano. Il nome di Pianigiani Rottami è legato indissolubilmente a realtà del territorio. Su tutte, ma non le uniche, la squadra di calcio Valentino Mazzola e l’associazione culturale Amici della Pinacoteca che l’azienda sostiene o con impegno diretto o tramite sponsorizzazioni. L’arte e le sue mille sfaccettature sono la mia più grande passione fin da quando sono piccola. Vorrei poi sottolineare l’impegno anche in ambito ambientale. Pianigiani Rottami, per gli impianti che possiede, è un’azienda energivora e quindi è di oltre un milione di euro l’investimento effettuato per l’installazione di un impianto fotovoltaico nella sede principale di Siena in modo tale da autoprodursi l’energia necessaria agli impianti di lavorazione e mettendo in rete quella non utilizzata. Grazie alla nostra agenzia accreditata dalla Regione Toscana Si Consulting, inoltre, abbiamo redatto anche quest’anno il bilancio di sostenibilità ambientale”.

Se non fosse stata impegnata nell’azienda di famiglia, quale sarebbe stata la sua aspirazione di vita? 

 “Non ho mai improntato la vita con i se o con i ma. Questo mi ha portato ad essere quello che sono e ad essere fiera di esserlo. Non c’è spazio per i rimpianti e neppure per visioni di un futuro che non è stato. Aspirazione fa rima con ambizione, e quando ambisco a qualcosa quello è il mio primo obiettivo professionale e non solo”.

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Orietta Malvisi Moretti