
Donne d’Impresa: Benedetta Brizi, un quadrifoglio di aziende per i filati più pregiati-Blitzquotidiano.it (foto fornita)
Donne d’Impresa: Benedetta Brizi, un quadrifoglio di aziende per i filati più pregiati.Sembra una modella e invece è una bella e brava imprenditrice. Con il padre, la vita di Benedetta Brizi è tutta “pane e cachemire”. Già nel 1940, in Umbria suo nonno aveva iniziato, con una piccola azienda che importava il fiocco dell’angora!
Negli anni però, la passione e l’ingegno di suo padre prima e quello di Benedetta in seguito, hanno permesso di far crescere un vero impero del cachemire e dei filati più pregiati. Sono ben 4, infatti, le aziende del Gruppo.
La Filati Power, di cui è presidente Benedetta – oltre che titolare – si occupa della produzione del commercio in tutto il mondo dei filati cardati nobili: cachemire, seta, angora ma anche filati riciclati e certificati GRS!
Specializzata nella maglieria del lusso, l’ultima nata delle sue aziende è Mivania cachemire, che produce ed esporta prodotti finiti, (maglieria per donna, uomo e bambino ma anche oggetti per la casa). È una socia di AIDDA Umbria, Benedetta Brizi, che ha già creato una rete di importanti sinergie con le colleghe imprenditrici, e con un occhio al futuro.
Da tre generazioni Filati Power opera nel suo settore con crescente successo, e, insieme con le altre società che fanno parte del gruppo, è fortemente ancorataal territorio nel cuore dell’Umbria medievale. L’azienda, infatti è stata fondata a Bevagna nel 1981, dove ancora ha la propria sede. Cambiano le mode, ma la bandiera del cachemire, insieme a quella dei tessuti più pregiati, restano e saranno sempre l’orgoglio delle aziende di Benedetta Brizi, attenta anche alla sostenibilità. Infatti, proprio lei ha creato dei filati in cachemire e misto cachemire riciclati.
Donne d’impresa al lavoro

Per conoscerla meglio e di più, le abbiamo chiesto:
L’Intelligenza Artificiale. Avete già qualche progetto per valorizzare il vostro lavoro di produzione dei filati?
Ci stiamo muovendo per inserire l’intelligenza artificiale nei nostri processi produttivi, perché ritengo che sia una grossa opportunità.
Nel settore tessile manifatturiero, nello specifico quello dei filati, l’intelligenza artificiale può essere impiegata in diverse fasi: dalla tintura, alla roccatura, dal disegno alla “computer vision” cioè semplificare l’analisi di un colore e la qualità di un filo, tutte operazioni che oggi vengono svolte dall’uomo anche con l’uso di macchine semi automatizzate. La prima operazione da fare è capire dove e come impiegarla e scegliere e preparare le figure in azienda che dovranno occuparsene, naturalmente, anche dopo aver frequentato corsi di formazione.
La seconda operazione, però, non meno importante sarà capire come reinserire in ruoli alternativi determinate figure in quanto si ritiene che l’intelligenza artificiale possa sostituire, per esempio,alcuni impiegati con estrema facilità.
Oltre alla moda, quale altre le sue passioni?
Mi piace molto viaggiare anche se poi il tempo a disposizione è sempre poco!!!
Un suo difetto? E quale la sua migliore qualità?
Il mio peggiore difetto è che sono una persona puntigliosa e frenetica, vorrei sempre tutto velocemente e fatto bene. La migliore qualità: sono diretta e sincera, se devo dire una cosa la dico con estrema franchezza.
Oggi l’alta moda soffre un periodo di grande crisi. Si prediligono sneakers e piumini. Pochi tailleur e scarpe decolté Fra i filati pregiati prezzi alle stelle, per esempio la “vigogna” è considerato il tessuto per vestire re e regine. Un suo commento?
Oggi si predilige una moda più casual rispetto a una più elegante e classica, i prezzi sono molto alti soprattutto nel settore del lusso. Secondo me il problema reale della diminuzione negli acquisti è che sono cambiati i gusti dei consumatori perché l’abbigliamento non è una priorità. Le persone, oggi, preferiscono spendere per svaghi, estetica e sport.Come ci vestiamo non è più così importante e l’abbigliamento non individua più una determinata classe sociale. In più, nello specifico, nel settore maglieria, c’è anche un altro problema: l’aspetto climatico. Infatti non si vendono più maglioni pesanti a più fili, troppo caldi per il clima attuale.