Donne d’Impresa: Bianca Morando. Con Bimor alla conquista del mondo, cominciando da New York
Bianca Morando, partita da Genova “lancia in resta” con le sue borse al seguito, è arrivata a New York dove, senza tanti complimenti, ha cominciato a fermare le persone per strada chiedendo loro di posare per delle fotografie con in mano i suoi modelli.
Spregiudicata, attiva, creativa ma, soprattutto, con un grosso spirito imprenditoriale, Bianca Morando laureata in Scienze della Comunicazione all’Università Cattolica di Milano, ha “fatto centro” con BiMOR il nuovo brand di produzione di borse che sta conquistando tante giovani e non solo.
Fotografava ragazze giovani e belle trovate nelle strade di N.Y. insieme anche a signore più agées ma, soprattutto, ritraeva persone: tutte una diversa dall’altra.
Il suo progetto mirava a personalizzare ogni categoria e classe sociale rappresentata da queste straordinarie “modelle occasionali”. Non solo Bianca si è divertita in quella sua nuova avventura di marketing, ma ha saputo farsi conoscere anche in una metropoli di milioni di persone come New York.
Classe ’96, Bianca è la fondatrice e la designer di BiMOR, si occupa di produzione, sviluppo della “brand identity” e, soprattutto, è il capitano di un gruppo di giovani collaboratori. Il suo team è una squadra di talenti che vive con lei la vita e non solo l’orario lavorativo.
Suo padre Andrea Morando, 12 negozi di abbigliamento e scarpe in tutta la Liguria, è molto conosciuto per l’eleganza e lo stile delle sue vetrine. I più grossi marchi dell’alta moda italiana e non si potevano trovare solo nei suoi negozi. Ma poi con la crisi del 2008, molte cose sono cambiate. Così Morando senior ha dovuto pensare ad un nuovo prodotto da vendere: bello, elegante ma un po’ meno dispendioso, una sua linea tutta speciale e acquistabile anche online.
Ha lanciato la nuova linea “Andrea Morando” con borse e accessori e un sito e-commerce brandizzato.
Le abbiamo chiesto:
Il web marketing permette a chiunque di sperimentare creatività di forte impatto emotivo, la vera difficoltà consiste nell’avere un’idea vincente e saperla realizzare. Le faccio un esempio più specifico: nell’estate del 2021 abbiamo prodotto una “capsule collection” a edizione limitata intitolata BiMOR YOURSELF realizzata con pellami che presentavano irregolarità di produzione.
Per il lancio di questa collezione ho chiesto alla nostra community di aiutarci a realizzare un video che promuovesse il messaggio per cui tutto ciò che noi consideriamo imperfezione fisica su noi stessi è in realtà una caratteristica speciale che ci rende unici e perfetti così come siamo. L’obiettivo era far capire che le “imperfezioni” presenti sulle borse in questione erano in realtà tratti distintivi del prodotto stesso da sfoggiare con orgoglio perché rappresentativi delle nostre unicità. La scelta di non mostrare neanche una volta le borse durante questo video è stata voluta e grazie a questa strategia siamo riusciti a fare sold out in neanche due mesi.
Per noi questo fa parte del nostro DNA. BiMOR è un brand commerciale, ogni borsa prodotta da noi viene pensata per essere venduta con scopo di utilizzo quotidiano. Non a caso tutti i nostri prodotti sono caratterizzati da un design semplice, colori pieni e linee pulite che vengono arricchiti dall’abbinamento con accessori di qualità che aggiungono un tocco di personalità alla borsa senza stravolgerne lo stile.
IL 99% del nostro team è composto da donne e questo per me è motivo di grande orgoglio. Penso che la parità di genere sia un concetto troppo importante e troppo attuale per non essere tenuto in considerazione, oggi più che mai.
In quanto giovane donna inizio a scontrarmi anche io con le insidie che molte di noi si trovano o si sono trovate a dover affrontare lungo il proprio percorso. Per quanto mi riguarda, nutro sempre più stima e apprezzamento nei confronti delle donne che riescono ad essere madri e mogli senza rinunciare alla propria carriera e facendo sembrare il tutto più semplice di ciò che è.
Tra 20 anni avrò 46 anni: bella domanda! Spero che a quel punto, salute permettendo, BiMOR sarà un brand affermato in Italia e all’estero con una bella rete di distribuzione in grado di trasferire i valori del brand. Spero che le persone imparino ad associare BiMOR a qualcosa di positivo, senza tanti fronzoli e carico di sostanza. Spero che avremo ampliato la nostra proposta di prodotti (ho sempre sognato di produrre occhiali da sole brandizzati BiMOR) e soprattutto spero che la nostra azienda sia solida abbastanza per resistere alle insidie che sicuramente incontreremo sul nostro cammino.
Se sarò mamma, spero di essere in grado di bilanciare al meglio la mia vita lavorativa con quella personale; ma per fortuna c’è ancora tempo per questo 🙂
Tra le sfide di oggi per ogni impresa che si rispetti, c’è l’importanza della sostenibilità. Quale la strategia di BiMOR a proposito dei materiali che compongono le borse più in, ovvero più green?
La sostenibilità è uno dei temi più importanti e più sottovalutati dei nostri giorni. Ognuno di noi nel nostro piccolo potrebbe fare meglio, eppure continuiamo ad essere travolti dalla frenesia della nostra vita e a rimandare il problema a “un po’ più in là” senza renderci conto che il tempo sta per scadere.
Vivo lo stesso dilemma con la nostra azienda, con BiMOR ci siamo impegnati ad eliminare il consumo di plastica all’interno del nostro ufficio installando un rubinetto che ci permette di filtrare l’acqua e ognuno di noi utilizza quotidianamente la propria borraccia.
Tutte le tracolle in tessuto delle nostre borse sono realizzate in cotone rigenerato certificato così come le dust bag nelle quali vengono inserite le nostre borse una volta vendute. La scorsa estate abbiamo realizzato un’edizione limitata di borse prodotte interamente con materiali di recupero e per ogni colore andato sold out abbiamo deciso di piantare un albero nella nostra foresta su Treedom, una piattaforma che ti permette di piantare alberi nel mondo e di monitorarne la crescita giorno dopo giorno.
Attualmente la nostra piccola foresta presenta 14 alberi che, durante il loro ciclo di vita, assorbiranno un totale di 1.96 tonnellate di Co2: un piccolo passo per l’umanità ma un grande traguardo per noi. Per maggiori informazioni clicca qui:
Il mio hobby è il mio lavoro 🙂 Sono consapevole del fatto che più ambizioni si hanno maggiore deve essere l’impegno dedicato al raggiungimento dei propri obiettivi e per questo non mi lamento. Quando ho del tempo libero cerco di sfruttarlo il più possibile per coltivare la mia relazione, le mie amicizie e – quando posso – per viaggiare e scoprire il mondo: una delle mie principali fonti di ispirazione.
Ultimamente ho scoperto di avere una passione per la fotografia, amo rubare scatti nelle situazioni sociali più disparate e immortalare la spontaneità delle persone. Ho aperto una piccola pagina instagram dove carico i miei scatti preferiti che è questa e mi è già capitato un paio di volte di essere invitata a degli eventi per scattare qualche foto ma per il momento rimane un progetto a tempo perso al quale dedico poco tempo. Chissà in futuro come evolverà.
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