Donne d’Impresa: Caterina Cuccu – Autotrasporti Cuccu, nata per fare impresa, ma pronta anche a rendersi superflua per diventare più forti.
55 anni ma non li dimostra: Caterina Cuccu, una biondina “classica”, tipo Chanel ma con una grinta che fa onore ai grandi imprenditori. Due figli: una di 28 anni e il maschio di 22.
Ci racconta di aver messo tutta la sua passione e una giusta ambizione per far crescere la piccolissima impresa del padre che da due milioni di euro di fatturato, grazie a lei, oggi è arrivata a 20 milioni. 100 dipendenti in tutta Italia, con autisti che dalla Sardegna viaggiano nell’intera penisola.
La sua è stata una delle voci più autorevoli per parlare dell’importanza della CQC, la “Carta di Qualificazione del Conducente”, ovvero un’abilitazione di guida professionale, necessaria ai conducenti per il trasporto di merci o persone su strada.
È stata lei a puntare il dito sulla carenza di continua “formazione” del conducente che andrebbe incentivata e seguita con maggiore serietà. Questo per evitare i tanti incidenti che purtroppo spesso accadono a questa categoria che svolge un lavoro così importante ma anche molto delicato.
Il motto della sua azienda è “Affidabilità, Puntualità, Sicurezza, Efficienza e Formazione continua. L’azienda, nata nel 1983, oggi ha iniziato ad operare, oltre che sul territorio nazionale, anche in Europa.
La Autotrasporti Cuccu si occupa di trasporto, logistica e trasporto rifiuti. Dispone anche di un nuovo e grande magazzino adibito a deposito. Sono oltre 400 gli automezzi in continuo aggiornamento ed ammodernamento, quelli che compongono la flotta della sua azienda, per garantire il top della tecnologia e della sicurezza, con un occhio sempre più attento anche al rispetto dell’ambiente.
Durante il trasporto, le merci affidate ai loro mezzi, sono costantemente monitorati grazie al controllo satellitare e il sistema di geolocalizzazione che traccia il carico in tempo reale.
Con un onesto esame di coscienza Caterina Cuccu ci confessa di avere un tempo molto limitato per la propria vita privata e quando e se riesce ad averlo, lo dedica volentieri al paddle, la palestra e a qualche viaggetto con i figli.
Labbiamo chiesto. Una delle cose più difficili del suo lavoro è sicuramente quella di dover “gestire gli autisti”. Il segreto del suo successo personale?
L’autista è tra le risorse più importanti della nostra azienda. Ci rappresenta quando si presenta presso i clienti ed i destinatari ed ha il compito di trasmettere la passione e la professionalità che poniamo nel svolgere il nostro lavoro.
“La professione dell’autista oggi è frutto di una profonda evoluzione che ha portato la mansione ad un livello molto più elevato di quando erano necessari bicipiti muscolosi per ruotare lo sterzo senza idroguida.
“Oggi l’autista è un vero professionista e deve avere una specifica formazione per svolgere bene il proprio lavoro, non parlo solo delle norme del Cds e dell’uso del cronotachigrafo. Mi riferisco anche alle procedure da seguire per operare in sicurezza sia con il mezzo che nei luoghi di carico e scarico.
“Il nostro autista è tecnologico, e utilizza app per comunicare con il database dei nostri clienti, egli interviene sulle consegne e contribuisce allo stato avanzamento telematico dello stato della spedizione. Per quanto ci riguarda, contribuiamo con forte impegno allo sviluppo professionale dei nostri driver, ci preoccupiamo di fornire una formazione che sia consapevole e condivisa che aiuti a condurli ad un livello superiore.
“Conosciamo inoltre il disagio che il mestiere ha insito, mi riferisco in particolare alla distanza da casa e alla possibilità, spesso per il rispetto dei limiti di orari di guida legati a lunghe percorrenze, che determina il dover dormire nel lettino del trattore.
“Teniamo sempre presente tali disagi e sono elementi principali della nostra programmazione dei viaggi. La nostra sensibilità, legata alla consapevolezza, ci porta a comprendere ed assistere, il nostro motto è semina bene ed è quello che facciamo ogni giorno anche con le nuove risorse.
Da tempo si lamenta una effettiva carenza di autisti. Le nuove generazioni non ambiscono a questo lavoro e l’età media, anche oggi, di questa importante professione è intorno ai 50 anni.
La tecnologia ha già contribuito molto per migliorare la professione dal punto di vista fisico. Oggi i mezzi sono molto più comodi. Permangono quei limiti che tolgono appeal alla professione, tra tutti il fatto che sia un mestiere che porta l’autista lontano da casa.
“La nostra azienda ha creato degli hub di riferimento lungo il territorio per gestire le tratte all’interno di un distretto che riduca le lunghe percorrenze e consenta all’autista di fare rientro a casa il maggior numero di giorni possibile.
“Riteniamo che già questo aspetto sia molto importante ma non è sufficiente, occorre una campagna che porti in evidenza il vero valore della professione. Come dicevo, non si tratta più di muscoli, serve preparazione e cervello, probabilmente nell’immaginario collettivo questo salto di qualità non è ancora percepito e le giovani risorse hanno una visione obsoleta del mestiere che non corrisponde alla nostra realtà contemporanea
Il mondo dei rifiuti – si sa – non è cosa facile. Così importante e così delicato. Da dove nasce la sua scelta di impegnarsi anche in questo settore?
Il rispetto dell’ambiente è un tema relativamente recente rispetto all’età dell’universo. La storia ci insegna che un tempo il problema da risolvere consisteva nel come produrre, oggi ci si rende conto che è necessario produrre senza rovinare.
“L’ambiente nonostante sia gratis, ha un valore molto elevato, non possiamo esimerci dal comprendere che ciò che oggi troviamo banalmente a disposizione possa presto divenire indisponibile. Il processo è ormai avviato e per fortuna la sensibilità verso l’ambiente è in forte crescita.
“Ci impegniamo non solo per fornire servizi nel mondo dei rifiuti occupandoci dei trasporti e dello smaltimento e meglio ancora, del recupero; abbiamo anche portato avanti un progetto che prevede la costituzione di una comunità energetica che produrrà nel nostro sito di Elmas un megawatt di energia elettrica attraverso l’installazione sulle nostre coperture di pannelli fotovoltaici. Utilizzeremo energia pulita per le nostre attrezzature e forniremo energia pulita ai partecipanti alla comunità.
Quale sarà il futuro della sua impresa? Resterà un’azienda di famiglia o la vedremo spiccare il volo anche in Borsa?
L’impresa ha avuto un alto tasso di crescita negli ultimi anni e ancora tanti progetti abbiamo in cantiere. Per il momento la quotazione in Borsa non è prevista ma tante cose non erano previste 4 anni fa e le abbiamo già realizzate. Per il momento stiamo lavorando per rendere l’azienda indipendente dalla mia persona. Devo riconoscere che al momento troppe dinamiche dipendono da me e questo dal mio punto di vista, è una debolezza. Il primo step pertanto, è rendermi superflua il resto verrà da sé.
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