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Donna d’Impresa: con Stefania Barbieri alla scoperta del cuore delle antiche Ville Venete - Blitzquotidiano.it (foto fornita)
Donne d’Impresa: con Stefania Barbieri alla scoperta del cuore delle antiche Ville Venete
Non è una broker immobiliare qualunque, Stefania Barbieri. Laureata a pieni voti in Scienze Sociali, è una trevigiana famosa per il suo impegno anche alla guida della delegazione Triveneta di AIDDA.
Impegnata da sempre nel campo dell’immobiliare, la sua vera mission è stata fin dagli inizi quella di valorizzare le famose “Ville” dell’epoca della “Serenissima”, che sono un pezzo di storia e uno dei più maestosi esempi di architettura della nostra bella Italia.
Stefania Barbieri stessa ci racconta che proviene da un’esperienza, sempre già nel settore immobiliare, dove si è impegnata con entusiasmo per valorizzare ed occuparsi delle residenze di prestigio delle più importanti famiglie trevigiane.
Dopo quest’iniziale esperienza lavorativa il suo percorso è diventato autonomo con Ginevra Intermediazioni Real Estate – da lei fondata –. Nel tempo, Stefania Barbieri è riuscita a consolidare rapporti di importante collaborazione anche con gli USA con CENTURY 21, leader internazionale nel settore dell’intermediazione immobiliare, presente in 87 Paesi al mondo, aprendo il primo ufficio in Veneto con la sua società Canaletto Intermediazioni Srl.
Il pregio, il prestigio, la sostenibilità e la storia antica sono un asso nella manica per lei che si occupa di ville che, nonostante abbiano trecento o quattrocento anni, si presentano oggi – nel 2025 – ancora integre e comunque in un ottimo stato.
”Le nostre ville antiche – dice Stefania Barbieri con orgoglio – sono l’esempio di una grande e attualissima sostenibilità. I grandi architetti del passato le hanno costruite con materiali che sono validi ancora oggi, nonostante il peso dei tempi, le guerre, e i cattivi agenti atmosferici”. Stefania Barbieri inoltre con la sua attività è partner del Consorzio Ville Venete.
Per conoscerla meglio, le abbiamo chiesto.
Il suo mandato di tre anni come presidente della delegazione di Aidda Triveneto, quali strategie prevede per essere di aiuto alle giovani imprenditrici, in questi momenti così difficili per tutte le aziende?
In Veneto una start up su dieci è donna ed è un dato che dobbiamo assolutamente migliorare. Per questo con Aidda e con la Commissione P.O. di cui sono Vice Presidente ci stiamo impegnando per far promuovere azioni che possano sostenere e far comprendere alle nuove generazioni l’importanza dell’imprenditoria femminile.
Aidda Veneto Trentino ha sottoscritto un accordo con Ca’ Foscari l’anno scorso con il quale le parti collaborano per la realizzazione di incontri e opportunità che favoriscano l’accesso delle giovani donne all’imprenditorialità anche attraverso l’avvio di stage. Per la realizzazione di questi progetti alcunenostre imprenditrici si sono messe a disposizione, formandosi, delle studentesse che stanno terminando il percorso magistrale.
Sono loro che facendo da mentore le portano all’interno delle proprie aziende in modo da far capire concretamente cosa significa fare impresa al femminile. Il progetto, che ha avuto un grande riscontro sia tra le nostre imprenditrici che tra le studentesse, è ancora in itinere e terminerà a maggio 2025.
Il suo lavoro, gli incarichi istituzionali le hanno lasciato il tempo per la sua famiglia?
Sono cresciuta in una famiglia di imprenditori veneti con l’imprinting che la famiglia deve comunque essere al primo posto, pur considerando checulturalmente il lavoro in Veneto è una priorità. Con grande fatica ma con tanta soddisfazione posso dire che ho dedicato comunque molto tempo alla mia famiglia, nonostante i molteplici impegni professionali e istituzionali.
Le donne come sappiamo sono esempio di resilienza, soprattutto quelle della mia generazione. Sono sposata e ho due figli, ormai adulti, con i quali ho sempre condiviso, fin da piccoli, tutte le mie scelte e i miei percorsi, coinvolgendoli quando possibile. E con loro sono riuscita a creare un rapporto direi straordinario. Mi ritengo quindi una donna molto fortunata che è stata premiata per l’impegno e la responsabilità delle sue scelte.
Sappiamo che lei è molto preparata sul tema dell’Intelligenza Artificiale. Ha potuto verificare, anche con la sua azienda, le potenzialità di questo nuovo strumento che non tutti conoscono ancora a fondo?
Certamente! Ho seguito io stessa molti corsi su questo tema anche se nonostante la formazione continua e la preparazione, che ritengo indispensabile per tutti, non è così semplice utilizzare al meglio questi strumenti. Ma proprio la formazione costante e continua mi permette di individuare collaboratori molti più preparati che possono essere un valore aggiunto all’interno dell’azienda. Credo molto nei giovani e nelle loro potenzialità, per questo cerco di ascoltare molto e di mettermi a disposizione per ottimizzare il lavoro di squadra: l’individualismo, lo vediamo in tutti i settori, è penalizzante nel medio e lungo periodo.
Il settore immobiliare sembra essere prevalentemente “al femminile” E’ vero?
Non ancora direi o quantomeno non tutto il settore, anche se le cose per fortuna stanno cambiando. Nell’ambito dei servizi, dove opero, c’è una buona presenza femminile, molto meno nelle imprese di costruzioni. E comunque è sempre difficile trovare donne nei ruoli apicali delle imprese di costruzione o nei fondi di gestione immobiliare.
Qual è l’esperienza che l’ha entusiasmata e/o segnata di più nel suo lavoro?
Il ruolo di Consigliera di Parità, che è una nomina del Ministero del Lavoro, è l’esperienza sia umana che professionale ed istituzionale che ha segnato la mia vita. Ho capito quanto culturalmente le donne subivano (in parte ancora) senza nemmeno rendersene conto. Il cambiamento culturale è ancora molto lento, anche nelle donne stesse. Ci sono molti stereotipi culturali difficili da scardinare.
Un sogno nel cassetto? Forse quello di abitare in una bellissima Villa Veneta?
Mi piacerebbe moltissimo, sicuramente! Ma il sogno è quello di vedere realizzato un progetto sistemico di questo splendido patrimonio, che ci consenta di migliorare culturalmente questo nostro straordinario Paese e ritrovare un’identità.