Donne d’Impresa, Elisabetta Marocchino, Tradeco Italia: una piemontese speciale fra Cile e Italia.
Elisabetta Marocchino è legata a Torino e a Santiago del Cile. Una piemontese “sui generis”, oggi, Elisabetta Marocchino è la Ceo di Tradeco Srl che, insieme alla mamma Giovanna ed al fratello Luciano, ha fatto crescere l’azienda quando 1989 si è rimboccata le maniche e da Santiago del Cile è ritornata a Torino per misurarsi anche nel mondo della moda.
Un team di ferro, quello di Elisabetta in azienda con la mamma ed il fratello. Una grossa famiglia quella di Giovanna Nano Marocchino che con i suoi figli è stata la colonna portante della famiglia, ma anche il valore aggiunto dell’azienda.
Dal Piemonte al Cile e poi in tutto il Sudamerica, la Tradeco opera ed è presente e conosciuta sul mercato internazionale da oltre 30 anni. La loro consulenza personalizzata ai clienti, l’intermediazione e il buying office offerto a 360° fanno la differenza.
Il made in Italy con Tradeco è fiore all’occhiello nel mondo della moda: dal fast fashion al lusso con un ottimo rapporto di qualità- prezzo. Tra un viaggio e l’altro abbiamo ritrovata Elisabetta Marocchino che ci ha raccontato con orgoglio come la sua azienda offra un servizio speciale “su misura” con coperture della supply – chain, dal sourcing fino alla consegna finale dell’ordine al cliente.
Le abbiamo chiesto.
Lei che ha una visione internazionale del mondo delle aziende, cosa ci può dire della “parità di genere”?
Per me non ci dovrebbe essere discriminazione né di genere né di nessun altro tipo. Trovo la discriminazione gretta, ottusa e ignorante, tutti dovrebbero avere pari opportunità ed essere valutati in base al merito e alle capacità a prescindere dal loro genere, colore, religione, credo politico. Ci vorrà tempo. In Italia si è già fatto qualche passo avanti, ma ancora la strada da percorrere sembra piuttosto lunga. Questo anche se molti si sono accorti che spesso avere una donna in azienda è anche garanzia di serietà, servizio e maggiore collaborazione.
Il Cile è un Paese così lontano ma anche molto affine all’Italia: qualche rimpianto della sua vita cilena?
Non ho rimpianti, amo l’Italia e gli Italiani, il Cile è un bellissimo Paese ma personalmente preferisco la vita in Italia e, in special modo la vita di provincia, così ricca di umanità, dove ci si conosce tutti e ci si sente sicuramente meno soli che nelle grandi città.
Per lei la moda è “pane quotidiano”. Ma che ne pensa di questo mondo che sembra solo basato “sull’apparire”?
Penso sia grave, perché spesso si dice solo “business is business”. L’estetica e il buon gusto sono importanti ma non fondamentali, sono fondamentali altri valori altrettanto o più “belli” come rispetto, onestà, educazione, sensibilità, empatia… E comunque il mondo della moda non è solo business, perché è fatto di persone. È una questione di “affinità elettive “, come diceva Goethe. C’è chi pensa solo al business e chi, per fortuna, fa le cose – e bene – anche con il cuore.
Quale sarà il futuro di Tradeco in questo mondo in evoluzione? Resterà sempre un’azienda di famiglia?
Non lo so vedremo in futuro e con i figli, per carattere sono aperta a tutte le possibilità e amo le nuove esperienze. Sicuramente non sarò solo io a definire il futuro della nostra azienda. Non sono tempi facili… ma io sono ottimista e credo anche in un futuro migliore.
C’è un sogno ancora da realizzare?
Vedere l’azienda crescere, espandersi in altri continenti, rinnamorarmi perdutamente e vivere una fantastica storia d’amore.
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