Donne d’impresa fanno squadra e vincono sul covid e sul maschilismo: tutto ebbe inizio qundo morì il capo famiglia

Donne d’impresa: Giuseppina Murgia. In realtà, Giuseppina, com’era nelle raccomandazioni del padre si è laureata dottore commercialista. Responsabile Amministrativa e titolare di uno Studio Commercialista e Tributario. Ma è anche socia e responsabile amministrativo della Società Murgia Formaggi.

Alle sue spalle una storia difficile ma che testimonia, ancora una volta e  come sempre,  la grande forza delle donne. E in particolare di quelle sarde. La signora Costanza Podda – sua mamma – creatrice e fondatrice dell’azienda insieme al marito Sergio. Proprio nei giorni che precedevano l’inaugurazione del nuovo stabilimento ha vissuto insieme ai figli lo shock della perdita del suo compagno di vita.

In un attimo e con l’ultimo respiro del marito, la esistenza delle donne è cambiata, per lei e per i 5 figli: Giuseppina, Monica, Antonella, Arianna e Giovanni. 

Il caseificio Murgia, nonostante le difficoltà del settore e dei tempi è diventato,  da allora una realtà consolidata  di quest’intera famiglia. I numeri: 5 mln di euro fatturato, 20  dipendenti, 5 milioni  di litri di latte totali raccolti.

L’intuizione di Papà Sergio. Nel 1986 aveva deciso che un caseificio avrebbe consentito di mettere nel sapore del prodotto tutta la tradizione di una regione dove il latte tradizionalmente diventa formaggio. Oggi è sempre più una realtà vincente grazie all’impegno, la determinazione e il lavoro di equipe di una squadra che lavora all’unisono.

Vero è che mamma Costanza alla figlia Arianna, appassionata di moda, ha consentito di costruirsi un impegno lavorativo diverso da quello dei fratelli aiutandola ad aprire la sua attività in un bellissimo negozio a Oristano. Gli altri figli, però, sono la squadra che ha realizzato e sta realizzando la crescita dell’azienda, anche e proprio nel ricordo del padre. Ne parliamo con Giuseppina Murgia, che ci risponde con qualche silenzio molto significativo.

Ricodi di donne: quando Giuseppina aveva 22 anni

Il ricordo di Giuseppina  che aveva 22 anni quando si è trovata senza il padre. Era la primogenita e non senza qualche difficoltà è riuscita comunque a laurearsi e a credere ancora nella vita. Anche la sorella Antonella ora alla direzione marketing e vendite dell’azienda, è impegnata con lei così, come alla direzione logistica troviamo Monica. Giovanni è alla direzione generale e responsabile acquisti. Sono 4 fratelli in un’unica mente. L’orgoglio di mamma Costanza e la fortuna dell’azienda.

“Ora che ci penso, – ci racconta – non so proprio come ha potuto fare la mamma, trovandosi d’improvviso senza nostro padre. Sola e con tanti problemi ancora da risolvere in un’impresa così impegnativa fondata nel 1986, per cui nel 1999 era stato costruito lo stabilimento nuovo. Le strategie commerciali, la scelta degli impianti, che io oggi ben conosco e capisco, non sono stati sicuramente cosa facile per la mamma.  Quello dei caseifici è un mondo quasi totalmente maschile e irto di difficoltà, per tutti ma specialmente per le donne. Noi, però, abbiamo fatto squadra. E ce l’abbiamo fatta, anche con l’aiuto delle nostre maestranze, con un lavoro anche  questo  d’equipe. Dove ciascuno dà  il meglio di sé, perché l’impegno si sente nel sapore del prodotto, come un vero valore aggiunto.

Le chiediamo: Quali cambiamenti ha portato nella vostra attività di donne questa crisi di pandemia che ha tagliato le gambe a molte aziende, in Italia e nel mondo?

Nessun cambiamento specifico legato alla pandemia, ci sono stati dei miglioramenti e degli accorgimenti su processi di cambiamento che di fatto erano già stati avviati, la pandemia non ha fatto altro che velocizzarne il processo verso la riuscita ed un cambiamento già pensato, già avviato. Il potenziamento dell’E-Commerce, può essere un esempio tra i tanti, ma il cambiamento effettivo già iniziato a fine 2020 riguarda la diversificazione. Diversificazione delle produzioni, miglioramento genetico della razza ovina sarda, etc. La pandemia non ha fatto altro che accelerare il processo.

Il futuro di Murgia Sergio s.r.l. quali programmi prevede? Sarà sempre sostenuto da una notevole componente di donne?

La Murgia Sergio sarà sempre sostenuta da una notevole componente femminile, i programmi futuri sono legati al punto precedente. La pandemia ha cambiato in parte le abitudini di consumo. La diversificazione è in particolar modo legata alle abitudini di consumo, processo già in atto ben prima della pandemia. Il miglioramento della qualità del latte, l’innovazione tecnologica nella produzione di nuovi formaggi sono tutti programmi 2019 futuri, oggi che si avviano alla concretizzazione.

La vostra impresa “è donna”, dalla mamma alle sorelle, protagoniste di tanto lavoro. Anche Vostro fratello, però, è stato valorizzato con orgoglio. Qual è il segreto della vostra invidiabile sinergia?

Nostro fratello rappresenta la razionalità, le donne sono più emotive si sa!

Il nostro segreto: la condivisione di un obiettivo comune e di un sogno più elevato.

Abbiamo saputo che alcune donne afghane sono rifugiate in Sardegna e che la vostra solidarietà di socie di AIDDA, sta cercando di dare loro una mano, operativamente aiutandole ad inserirsi nel mondo del lavoro.  Cosa può dirci in merito a questo delicatissimo problema.

Il Consiglio di Amministrazione della Murgia Sergio composto da Mamma, Antonella e Monica, si era già espresso nelle sulla possibilità di ospitare e di inserire donne afgane. Crediamo fermamente nella solidarietà umana, nell’aiuto reciproco e nella difesa dei diritti delle persone più bisognose.

 

 

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