Donne d’Impresa, Maria Grazia Doglione: da Asti la sfida all’automobile del futuro.
Maria Grazia Doglione, sostenitrice del made in Italy, da Asti si è lanciata con la sua azienda in un percorso di crescita anche internazionale e tutto questo in onore di suo padre Alessandro che ha visto in lei una rara perla di famiglia, e non solo un ingegnere meccanico.
Anche in AIDDA è socia di lungo corso, che senza ostentazione ma con signorilità ed equilibrio, ha sempre portato avanti le battaglie più importanti a sostegno delle imprese al femminile e non solo.
Dopo una doverosa gavetta dal 1984 è entrata nell’impresa del padre con incarichi nell’area gestionale e nello sviluppo commerciale. Prima è diventata consigliere delegato, (nel 1998) e dal 2015 è presidente di Fondalpress SpA. Papà Doglione, figlio di agricoltori aveva studiato dai salesiani a Torino, poi iscritto alla Facoltà di Ingegneria. “Aveva solo trent’anni – dice Maria Grazia – quando con una decina di operai papà aveva iniziato l’attività in un capannone. Tuti lo ricordano come persona di grande umanità anche se un po’ severo e di poche parole. Oggi, da 10 operai, la nostra organizzazione si avvale di più di 90 dipendenti, che fanno onore al “made in Asti”.D
Donne in fonderia
Fondalpress è una fonderia di pressofusione di leghe in alluminio, lavorazione meccanica di getti prodotti e assemblaggio di componenti. Sono due gli impianti industriali che occupano 16.400 mq coperti, lavorando in sinergia per fornire soluzioni valide e tempestive ai propri clienti.
Maria Grazia Doglione è famosa per la sua visione lungimirante del futuro e investe costantemente in innovazione, stando molto attenta, però, ad assicurare flessibilità e adattamento con scelte ecosostenibili.
Insieme a lei l’azienda ha già compiuto 50 anni e con il cambio generazionale ha operato notevoli modifiche installando macchine per pressofusione di dimensioni superiori alle 2000 tonnellate. La mission di Fondalpress SpA prevede anche un codice etico e si propone di realizzare soluzioni innovative, sempre di qualità e rispettose dell’ambiente. Il suo motto è “lavorare con impegno e passione in un contesto di concorrenza leale”.
Non si sa molto della sua vita privata, ma il valore della famiglia per lei è all’OdG perché anche il marito Paolo, come lei ingegnere, è direttore generale dell’azienda di famiglia. Si vanta di essere, con la sua azienda “una trasformatrice di materie prime” perché il metallo grezzo arriva da loro in lingotti, pronti per essere adattati ad ogni uso industriale ed esigenza e molti sono anche i premi e i riconoscimenti ricevuti da Maria Grazia.
Tra questi ricordiamo il Iwec Award 2023, prestigioso riconoscimento assegnato a coloro che possono essere di ispirazione per altre colleghe con la propria esperienza e successo.
Il futuro dell’auto
Per conoscerla meglio e di più le abbiamo chiesto:
Sostenibilità e intelligenza artificiale. Queste due importanti sfide, possono essere determinanti per lo sviluppo di un’azienda così importante come la sua?
La sostenibilità per noi è un impegno imprescindibile. Una fonderia implica una produzione che deve essere continuamente monitorata e tutti i nostri processi sono basati sui principi di economia circolare: riduzione, riutilizzo e riciclo. L’alluminio utilizzato è 100% riciclato e riciclabile, permettendo un recupero infinito. Dal 2000, l’azienda ha installato impianti per il trattamento del fluido miscelato utilizzato per lubrificare gli stampi, riuscendo a recuperare e riciclare il 40% del fluido.
“Un altro impegno che noi riteniamo indispensabile in termini di sostenibilità riguarda le condizioni di lavoro e in questa ottica abbiamo sempre investito per migliorare la salubrità degli ambienti e il benessere dei dipendenti. Incrementare l’uso di energia da fonti rinnovabili è invece un progetto che stiamo concretizzando con l’installazione di un impianto fotovoltaico da 1 MW a Castell’Alfero per ridurre ulteriormente le emissioni di CO2.
“Nei settori industriali in cui l’automazione è un processo che impatta sia sulla qualità sia sulla sicurezza, l’Intelligenza Artificiale è già ampiamente applicata da tempo. Nella nostra produzione l’implementazione di tecnologie IoT-Industria 4.0 ci permette di ottimizzare ulteriormente il risparmio energetico e l’efficienza, rispondendo alle richieste di un mercato sempre più orientato alla personalizzazione e alla rapidità di consegna.
Quale sarà il futuro di Fondalpress SpA, rimarrà sempre un’impresa di famiglia o entrerà in borsa?
Guardando avanti, Fondalpress prevede di ampliare la propria capacità produttiva e di rafforzare le collaborazioni con i principali attori del settore automotive globale. La combinazione di esperienza, innovazione tecnologica e impegno per la sostenibilità assicura che Fondalpress non solo manterrà, ma rafforzerà, la sua posizione di partner di fiducia nel panorama industriale internazionale, contribuendo significativamente alla realizzazione dei veicoli del futuro. Non è necessario essere quotati per realizzare questi progetti.
La crisi dell’Automotive ha messo in ginocchio questo importante settore di mercato. Quali soluzioni propone Fondalpress?
Le proiezioni per il settore automotive rappresentano una grande incognita. L’industria automobilistica è in rapida trasformazione, destabilizzata dall’attuale insuccesso di mercato dei veicoli elettrici ma pressata dalle normative sempre più stringenti in materia di emissioni. Questo scenario offre a Fondalpress l’occasione di specializzare la sua produzione di componenti leggeri e ad alta resistenza, essenziali per migliorare l’efficienza energetica dei veicoli. In particolare, la transizione verso la mobilità ibrida richiede innovazioni nei componenti elettrici e nelle strutture dei veicoli. Fondalpress, con la sua competenza nella co-progettazione e nella produzione di getti complessi, è ben posizionata per fornire soluzioni avanzate per componenti elettrificati per supporti strutturali.
Ingegnere papà, ingegnere lei e pure il marito… c’è qualche spazio per voli pindarici o filosofie dello spirito nella sua vita privata?
Tutti i miei studi – sia il liceo classico, sia ingegneria – mi hanno educata a creare una solida relazione tra gli aspetti teorici e speculativi dei fenomeni e dei processi e quelli tecnici e pratici. Questo ha sviluppato in me una visione delle cose e degli eventi che ne cerca sempre “l’invisibile”, il nascosto motore che fa muovere il mondo.
“Credo che in ogni cosa e in ogni persona si nasconda una spiritualità che vale la pena di scoprire e dalla quale si può essere sorpresi. Mai lasciarsi cogliere impreparati da ciò che di imprevedibile possono proporci le vicende che la vita ci presenta, è un principio con il quale mi piace affrontare gli incontri personali e professionali. Questo atteggiamento mi ha indotto a sviluppare una grande attenzione a quanto di celato possiamo trovare sulla nostra strada.
Lei è da sempre molto attiva sia nel sociale che nell’associazionismo. C’è qualche progetto in questi ambiti che le sta a cuore più di altri?
Vorrei citare una attività che non è associativa ma ha animato i festeggiamenti per i 50 anni di Fondalpress. Noi pensiamo che il territorio in cui operiamo abbia una grande importanza nel nostro percorso di crescita, quindi abbiamo voluto dare un segno di questo apprezzamento sostenendo con una dotazione di materiali didattici sia la scuola materna di Portacomaro Stazione, sia la scuola media di Castell’Alfero, i comuni dove i nostri stabilimenti risiedono.
Se non fosse stata figlia di imprenditori, quale sarebbe stata la sua altra possibile aspirazione?
Un mondo che mi affascina e che mi induce una grande serenità quando riesco a dedicarci tempo riguarda la natura che ci circonda: piante, alberi, fiori sono la ricchezza del mondo e la loro cura è un ambito che mi potrebbe interessare approfondire.