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Donne d’Impresa: Maria Paola Petruccioli, un avvocato alla guida di Coingas S.p.A ad Arezzo

Donne d’Impresa: Maria Paola Petruccioli, un avvocato alla guida di Coingas S.p.A ad Arezzo.

Studi classici, laurea in legge, ex presidente della Casa di Riposo V. Fossombroni, per tutti gli aretini, semplicemente “la Casa Pia”: in sintesi questa è Maria Paola Petruccioli oggi al timone di Coingas.

È la prima volta che accade ad Arezzo, che una signora venga eletta e con tanto entusiasmo alla guida di una società così impegnativa come Coingas. Dicono che gli avvocati ad Arezzo, se donne, siano particolarmente brave ed evolute: altro che “botoli ringhiosi”, come diceva Dante!

Probabilmente il Sommo Poeta non aveva preso in considerazione la bravura delle donne di questa città che, eccellenti discendenti del popolo etrusco, hanno nel DNA una grande forza di volontà e sono particolarmente mirate al futuro. Nessuno sa, però, che Paola, impegnatissima nell’ambito sociale e culturale della sua città, a sedici anni – ambiziosa il giusto – aveva un sogno: andare persino a NY e frequentare come i suoi beniamini protagonisti della serie televisiva “Saranno Famosi”, la prestigiosa High School of Performing Arts.

Per conoscerla di più le abbiamo chiesto.

Voglio vivere per sempre, sto imparando a volare, in alto!” Così cantava Irene Cara nella celebre sigla di Fame, la serie cult della sua generazione. Ma se da ragazzini si è predisposti a “voler volare in alto”, da adulti com’è possibile mantenere vivo quest’impeto di cui lei sembra essere maestra?

Non saprei, non credo che ci sia una ricetta, è semplicemente la voglia di vivere appieno la vita, senza rinunciare a priori alle opportunità che si presentano di volta in volta, come è successo per Coingas. Credo che alla base ci sia la curiosità di conoscere e di sperimentare, ma soprattutto c’è il coraggio di buttarsi, anche con un po’ di incoscienza. Sì, pensandoci bene “l’ingrediente” in più che mi ha sempre accompagnato, nel bene e nel male, è proprio il coraggio.

Rimpianti e/o soddisfazioni della sua esperienza di Presidente della “Casa Pia” di Arezzo.

Non ho rimpianti, è stata un’esperienza umanamente ed emotivamente unica e molto gratificante. Ho cercato di fare del mio meglio per fornire agli ospiti servizi e ambienti adeguati, contribuendo a rendere il loro soggiorno piacevole, nel rispetto della dignità di ciascuno. È una realtà, quella delle RSA, molto attuale e spesso sottovalutata, che meriterebbe un maggiore approfondimento, oltre che una revisione da un punto di vista normativo.

Tre figli, un marito e una carriera sempre in ascesa. Quale il suo segreto di tale successo?

Non lo definirei successo, è una parola che non sento mia. Credo che una buona dose di incoscienza sia importante, evitando di programmare sempre tutto. E poi, ci vuole comunque tanta energia.

Se non fosse stato l’avvocato civilista Maria Paola Petruccioli, quale sarebbe stata la sua altra ambizione? Fare la ballerina, la cantante o cosa?

La cantante no di sicuro, perché sono stonata come una campana. Chi lo sa! Se a 16 anni fossi andata a NY magari sarei diventata una ballerina di danza moderna. Oggi, guardandomi indietro, mi sarebbe piaciuto anche seguire un corso di architettura/design, qualcosa comunque attinente alla creatività.

Coingas, Una nuova esperienza e una pagina tutta da scrivere. Quale sarà la sua vera mission per la COINGAS del futuro?

Sono appena arrivata e i progetti sul tavolo da approfondire sono vari e tanti. Il contatto con Estra Spa è stato molto interessante e sicuramente avrò molto da imparare. Credo che tutto si migliorabile in termini di efficienza e di economia dei servizi. Coingas, come socio aretino, dovrà cercare di riportare l’attenzione della partecipata sulle competenze e le eccellenze che il nostro territorio offre.

Una donna protagonista in Italia della nostra politica. Per molti l’inizio di una nuova era, con meritata “parità di genere” e per altri un punto interrogativo ancora pieno di dubbi ed incertezze.  Lei cosa ne dice?

Indipendentemente dalle ideologie politiche penso che avere Giorgia Meloni alla Presidenza del Consiglio dei Ministri sia una vittoria per tutte le donne. Il suo lavoro dovrà essere valutato in funzione dei risultati che saranno conseguiti e non sulla base di altri criteri. Resta il fatto che una donna si trova sempre e comunque a svolgere due o più lavori, quello che la lega alla famiglia ed in particolare ai figli, e quello che sceglie di svolgere per passione, attitudine o necessità. In realtà, la mancanza di servizi pubblici o privati a sostegno della donna/madre lavoratrice ritengo che sia ancora una delle più gravi lacune della nostra società.

A proposito di Afghanistan Iran e altri Paesi dove le donne sono meno fortunate di noi e non hanno alcuna libertà, come poter manifestare loro concretamente la nostra solidarietà?

La distanza culturale che c’è tra questi paesi spesso mi spaventa, perché mi sembra incolmabile e impensabile nel 2023. Bisognerebbe stare “sul campo” per dare esempi di civiltà e sostegno concreto, correndo dei rischi incalcolabili. Una solidarietà a distanza si fa sentire, ma non basta.

 

 

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