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Donne d’Impresa: Maria Raffaella Caprioglio (Umana SpA), l’intelligenza artificiale nelle ricerche di personale

Donne d’Impresa: Maria Raffaella Caprioglio, Presidente di Umana SpA. È stata la prima donna funzionario in Associazione Industriali della Provincia di Venezia, terza del Sistema, divenuta poi, presidente di una delle più note Agenzie per il lavoro: Umana SpA.

Umana è una realtà che ha fatturato poco meno di un miliardo di euro in quest’ultimo anno e che conta 1500 dipendenti. Laureata presso la Facoltà di Lingue e Letterature Straniere, dell’Università di Padova, Maria Raffaella Caprioglio è anche membro del Consiglio Generale di Confindustria, il primo dei tanti incarichi che ricopre da anni nelle più importanti Associazioni che rappresentano la nostra economia a livello nazionale.

Sposata con due figli. Responsabilità sociale – etica – legalità, sono fiori all’occhiello che lei vive quotidianamente nella sua professionalità, e che promuove con tutti i suoi collaboratori. È lei che parla con orgoglio di Umana, dove la sostenibilità è la carta vincente che rappresenta un’importante visione d’impresa.

La certificazione per la parità di genere e l’inclusione sono il risultato di un lungo lavoro di Raffaella con Umana che mira alla tutela della persona in termini di “pari opportunità”, lungo tutte le fasi del percorso in azienda. Questa la politica di Umana di cui va orgogliosa Maria Raffaella Caprioglio: il risultato – ci conferma – l’abbiamo raggiunto insieme all’impegno di tante colleghe e colleghi. Come tante donne “di potere”, è una persona tutta da scoprire e per questo l’abbiamo avvicinata e per saperne di più di lei, le abbiamo chiesto:

Ci può brevemente descrivere una sua giornata tipo? 

Le mie giornate sono molto diverse l’una dall’altra, in virtù dei molti viaggi che mi portano in diverse parti d’Italia, quindi la mia giornata inizia mediamente tra le 5 e le 7 del mattino. Per prima cosa leggo i giornali, due locali, uno nazionale e Il Sole 24 Ore. Se la mia destinazione è l’ufficio, la prima attività è l’esame delle evidenze con la mia assistente e la condivisione dei numerosi progetti con i colleghi.

Esco a pranzo solo se devo incontrare qualcuno. Difficilmente passo un’intera giornata in ufficio, perché ho quasi sempre riunioni esterne o appuntamenti nelle aziende che seguiamo. Se in sede, cerco di rientrare attorno alle 20.00, ma molto spesso le telefonate o la lettura di qualche documento mi tengono ancora impegnata. Nel corso della settimana non mi dedico a nessuna attività extra lavorativa, mentre cerco di dedicare il sabato alle spese e alla cucina che è per me grande opportunità di relax.

Un suo difetto e una sua qualità? 

Sono molto esigente con me stessa e con gli altri, mentre considero una mia qualità l’interesse e il piacere di ascoltare le idee altrui per fare sintesi o a volte per modificare il mio orientamento.

Dei suoi numerosi incarichi, durante la sua lunga e importante carriera, qual è quello che l’ha impegnata o la impegna di più oggi? 

Se posso permettermi, non ho mai identificato la mia vita lavorativa con il concetto di carriera. Il lavoro deve darmi la possibilità di essere creativa, di confrontarmi continuamente con cose nuove e dare la libertà di esprimermi. Sono molto impegnata a far sì che qualunque attività della nostra azienda rispecchi i nostri valori. Sia nei contenuti, sia per ciò che attiene alla comunicazione e alle relazioni esterne, per fare in modo che, in qualunque ambito operiamo, i nostri stakeholder riconoscano la nostra identità.

In famiglia, lei è più mamma, moglie o … manager? 

Credo che l’esperienza sul lavoro e in famiglia si compenetrino continuamente. La capacità organizzativa e il “tenere assieme” tante sensibilità sono caratteristiche indispensabili in entrambi gli ambiti. Ho sempre cercato di mantenere in equilibrio l’essere moglie e madre, un risultato per il quale è davvero difficile autogiudicarsi.

A proposito di Umana, c’è qualche suo progetto o ambizione non ancora espressi ma a cui sta lavorando per il futuro? 

Il nostro è un lavoro in continua evoluzione sul quale impattano il contesto socio economico, le normative, la crisi demografica, le pandemie, quindi la sfida è saper tenere un equilibrio tra esigenza di investire nello sviluppo, non appesantire la struttura, rispondere alle esigenze attuali delle imprese, cercando di intuire ciò che potrà loro servire a breve. Siamo comunque una bella squadra di persone, alcune assieme alle quali è stata costruita Umana da zero: 7 dipendenti nel 1998, più di 1500 oggi con una crescita esclusivamente per linee interne.

Umana e l’Intelligenza Artificiale: qual è futuro nella sua organizzazione? 

Per noi è anche passato. Da quattro anni è entrata a far parte del nostro gruppo una start up che utilizza l’AI per l’ottimizzazione degli annunci di lavoro in modo da intervenire con il rapporto umano su una selezione che ci consente di investire tutto il tempo per conoscere le persone, senza far loro perdere tempo.

La potremo utilizzare a vari livelli, ma ad oggi ci siamo preoccupati di informare e formare tutte le persone che lavorano in Umana in modo che possano comprenderne opportunità e rischi e abbiamo adottato una policy aziendale, in attesa comunque dell’EU Artificial Intelligence Act.

Qualcosa che non rifarebbe? 

Non ho una risposta, sono solita valorizzare tutte le mie esperienze.

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