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Donne d’Impresa: Mariangela Alterini CSR Manager Leonardo, i suoi nonni furono antesignani di riciclo e sostenibilità

Donne d’Impresa: Mariangela Alterini CSR Manager Leonardo, i suoi nonni furono antesignani di riciclo e sostenibilità.

La nonna, già nel 1939 anticipando i tempi e le mode aveva iniziato una piccola attività di raccolta di stracci, cartacce e ferrovecchio da riciclare e rivendere in Arezzo: economia circolare! – si direbbe oggi –  e non è quindi questa una grande novità. Da allora, la famiglia Alterini è ormai alla III generazione con la Alterini Srl, di cui Mariangela è parte attiva. Aretina doc, laureata in giurisprudenza non fa l’avvocato ma ricopre l’importante ruolo di CSR Manager Leonardo – una figura professionale che va per la maggiore – la sua –. Il CSR manager, infatti  deve aiutare le aziende nell’organizzazione di pratiche e  prodotti sostenibili, nel rispetto dell’ambiente con obiettivi di responsabilità sociale pur nello sviluppo della mission dell’azienda. Una responsabilità non semplice ma che Mariangela si è presa con cognizione di causa e nel rispetto dei tempi e della tradizione di famiglia. Donna impegnata in un settore prevalentemente di uomini, è lei che riesce a fare della cultura del ferro e dei bulloni una vera filosofia premiando la  specializzazione artigianale che è sempre più rara ma sempre più importante.

Responsabile del Sistema Museale e Archivistico Leonardo Mariangela  è impegnata, anche in altre importanti attività. Ha promosso iniziative di progetti educativi per i giovani nelle scuole di Arezzo con l’obiettivo di un loro divenire “innovatori del futuro”, con un occhio di riguardo anche per le ragazze. Questo, naturalmente lo ha fatto strategicamente in sinergia con scuole, premi e borse di studio. C’è una “responsabilità culturale” in ogni impresa che si rispetti – dice Mariangela – nell’educazione dell’istruzione, della cultura tecnica e dell’innovazione tecnologica. Anche per questo con Alterini, la sua azienda, è nata la “Borsa di Studio Alterini“, il concorso che a scuola premia gli studenti più meritevoli per il miglior prodotto finito, ideato con materiali ferrosi e/o di metallo.

È una signora del ferro e di una vera formazione al lavoro per eccellenza, Mariangela, che non si stanca di dire che “Sono pochi gli investimenti nelle aziende e troppa, invece, – oggi – la ricerca spasmodica del guadagno facile: ieri con la speculazione immobiliare e oggi con la finanza”. Ha lavorato per anni a Roma ma è rimasta attaccatissima ad Arezzo, al suo territorio ed è una vera cultrice della preziosa manualità di tanti artigiani e lavoratori, innamorati del proprio lavoro.

A volte – dice – sono state proprio le famiglie che hanno scoraggiato i figli diseducandoli a certi lavori manuali ritenendoli troppo faticosi e poco ambiziosi. Ed un fatto è certo, e cioè, che in Italia, anche se è in continuo aumento la domanda di lavoro da parte dei tanti è cresciuta, però purtroppo , anche l’alta percentuale dei disoccupati. Questo, proprio perché mancano le competenze  tecniche e professionali per aziende manufatturiere, nell’edilizia e per tutti quegli uffici e laboratori dove, per lavorare occorre, però un’adeguata preparazione. Per saperne di più, di lei e del suo mondo le abbiamo chiesto.

Lei è CSR Leonardo, ma qual è di fatto la sua attività?

La CSR (Corporate Social Responsability) fu introdotta in Finmeccanica, poi Leonardo, nel 2011 in occasione del primo Bilancio di Sostenibilità. Ho partecipato alla redazione dei primi cinque BdS. Un esercizio non facile per un’azienda grande, complessa e delicata. Anche se non era un obbligo di legge, un’azienda quotata in borsa, con l’attenzione particolare fin da allora ai temi della Sostenibilità da parte degli investitori esteri, specie quelli nord europei, rappresentò un passaggio necessario. Ci sono voluti un po’ di anni perché la Sostenibilità diventasse in seguito uno degli asset anche per questa azienda.

In occasione delle site visit nei nostri stabilimenti distribuiti in tutta Italia ebbi poi l’occasione di conoscere l’esistenza di un patrimonio straordinario di cultura industriale: ben 9 musei d’impresa e archivi storici. Tanto per citarne alcuni, Agusta, Alenia, Oto Melara, Officine Galileo, Wass. Ho poi valorizzato questi musei aziendali in Fondazione Leonardo. Nella mia azienda di Arezzo una delle prime cose innovative che ho fatto è stata la creazione del nostro museo aziendale didattico e di un FabLab.

Aretina trapiantata a Roma. Tanti impegni E il tempo per la sua famiglia? E i suoi hobby? Lo trova?

Ho sempre mantenuto un legame costante e fortissimo con la mia famiglia di origine. Non ho mai pensato di starne lontana. Tanti viaggi, una vita movimentata, anche stancante. Ma avendo ben chiare le priorità e i valori fondanti.

Non ho avuto la fortuna di avere figli, ma in maniera diversa è come se ne avessi avuti molti. Da 19 anni insieme a pochi amici abbiamo fondato Watoto Kenya Onlus. Ci occupiamo di bambini e giovani africani svantaggiati, della loro istruzione e formazione. Nelle scuole pubbliche di un villaggio rurale, tutti i giorni mandiamo a scuola oltre 2000 bambini che ricevono anche un pasto completo. Abbiamo laureato oltre 150 ragazzi, fatto formazione professionale, aperto una sartoria, sviluppato progetti sociali ed economici, costruito una boarding school ecc.

Essere materne non è necessariamente legato a una condizione biologica. Sento una “maternità” realizzata, se il disegno per me verso le nuove generazioni era questo.

Gli hobby? Quando ho “tempo libero” mi invento qualcosa di nuovo da creare, da fare, nuove passioni e nuove sfide.

 

Parità di genere. Tutti ne parlano: ma ce la siamo conquistata o no?

La parità di genere si conquista quando hai la possibilità, la forza e la consapevolezza di poter essere “imprenditrice” della tua vita, delle tue scelte e della tua libertà.

 

Se tutte le donne del mondo si unissero e facessero un grande fronte comune contro l’ignoranza di chi toglie alle donne ogni dignità e diritto alla vita, come ad esempio accade in Afghanistan, potremmo vincere questa guerra di ottusa ignoranza storica?

Le donne devono imparare a fare più “lobby” con le altre donne, esattamente come da sempre fanno i nostri compagni di viaggio uomini.

Ottenere e facilitare altre donne verso le governance femminili economiche, sociali e politiche è un passo decisivo in questo percorso.

Per essere vincenti, gli uomini ricorrono da sempre alla guerra e alla violenza.

Le donne hanno un’arma in più e diversa da quella degli uomini.

L’intelligenza trasversale di chi ha un campo visivo più ampio che consente una percezione cognitiva maggiore. Usiamola insieme!

 

Marco Benedetto

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