Donne d’impresa – Maura Latini, una vita in Coop Italia: da cassiera a Presidente

Donne d’impresa – Maura Latini, Coop Italia: da cassiera a Presidente.

 Maura Latini si è impegnata a lavorare, con determinazione e serietà fin da ragazzina e a quindici anni era già impiegata come cassiera alla Coop. Lavorava e studiava al Liceo Artistico. Figlia di un operaio metalmeccanico e di una ricamatrice non voleva pesare però sulla famiglia e già da adolescente ha cercato di crearsi un’autonomia anche economica: per questo la sua scelta fu quella di studiare lavorando.

Ma, nel tempo, l’impegno nel mondo del lavoro ha prevalso su quello degli studi e la sua vita – un gradino alla volta – l’ha vista salire fino al vertice dell’organizzazione della famosa catena di supermercati italiani.

Oggi, infatti, Maura Latini è la Presidente di Coop Italia. Un’ascesa la sua, dovuta solo all’impegno e non alla “politica” come qualcuno potrebbe pensare, perché lei politica non ne ha mai fatta: piuttosto, ha sempre lavorato tanto ma tanto e credendoci.

Il supermercato è un microcosmo dinamico e coinvolgente e – dice Maura Latini con entusiasmo – se lo vivi guardando, ascoltando e partecipando scopri che è un mondo vero e dentro c’è tutto. È il polso costante e quotidiano di un vissuto che appartiene ad ogni famiglia del nostro Paese. 

È vero – continua Maura Latini – che il mio sogno non era quello di ambire ad un incarico “di potere”: avrei preferito dipingere o disegnare; mi ha entusiasmato però l’idea di poter prendere delle decisioni. Decisioni non fini a se stesse ma che avrebbero potuto contribuire a trovare soluzioni di vita più sostenibili e sane e ad offrire una migliore qualità di vita a tante famiglie e quindi con una motivazione che va al di là di una mia sola e personale soddisfazione.

Questo, secondo me vale molto di più che diventare una brava pittrice: non è ad un posto di “potere “che ambivo nel lavoro, ma ad avere la libertà di scegliere soluzioni e progetti per una migliore qualità di vita – sottolinea –. Questo sì che mi ha sempre dato un grande entusiasmo e anche l’energia di portare avanti delle scelte che oggi, come Presidente di Coop Italia posso fare per costruire insieme al nostro multiforme mondo Coop. Divorziata, non ha avuto figli, ha sei gatti ed un compagno che condivide con lei la vita. Per conoscerla meglio e di più le abbiamo chiesto. 

La sua vera scuola è stata il supermercato. In tanti anni di vita lavorativa “sul campo” ha mai sofferto di un problema di “parità di genere”?

Se ci rifletto non mi tornano alla mente episodi in cui ho percepito una reale differenza di genere nella mia carriera, così come discriminazioni. Probabilmente qualche discriminazione l’ho incontrata, ma ci sono passata sopra non considerandola, convinta come sono sempre stata che non ci devono essere discriminazioni.

Credo però che se fossi stata uomo forse avrei potuto saltare qualche passaggio intermedio, e invece ho salito ogni singolo gradino conquistando di volta in volta il passaggio al successivo. Sono stata sicuramente fortunata, ma evidentemente sono stata anche circondata da una dimensione, quella cooperativa, che nasceva dall’idea intrinseca, seppur non pienamente agita, di una uguaglianza tra uomo e donna. 

Ora che può compiere scelte e progetti di importante programmazione per   Coop Italia, pensa che in futuro ci potranno essere anche i servizi offerti dall’Intelligenza Artificiale?  

L’intelligenza artificiale è indubbiamente un’innovazione cui tutto il mondo sta guardando e iniziando a sperimentare con molta curiosità e aspettativa e anche preoccupazione.

Nel mondo della grande distribuzione, proprio l’innovazione tecnologica ci ha aiutati a progredire nel servizio offerto ai nostri soci e clienti, non da ultimo con il QR Code che sta rivoluzionando il concetto di codice a barre e di etichettatura sempre più ricca di informazioni fruibili per i clienti. Detto questo rimango convinta che il supermercato è un luogo di persone e proprio questa sua caratteristica è la sua ricchezza.

Un luogo però che va costantemente aggiornato e arricchito anche con le innovazioni tecnologiche che il futuro vorrà porci davanti. l’Intelligenza artificiale farà parte delle potenzialità utili per migliorare i servizi ai clienti e le risposte alle loro necessità. Ed è l’interazione che dà forza al cambiamento.

Con un punto di attenzione; la tecnologia è un mezzo generato dagli esseri umani e a disposizione degli stessi, e mai deve diventare uno strumento fine a se stesso. Indispensabile quindi mantenere una forte connessione con l’Umanità ed i valori positivi che la caratterizzano.

Cosa ci può dire della “sostenibilità”: non sarà soltanto una moda che fa business?  

In Coop si parla di sostenibilità da prima degli anni ’80, perché già allora erano i Soci gli ispiratori di questa attenzione. Se fosse davvero una moda, sarebbe una delle più longeve dell’età contemporanea. La verità è che si può chiamare sostenibilità o con un altro nome, il punto cruciale rimane sempre lo stesso: il pianeta ha bisogno che gli esseri umani tornino a prendersi cura di lui prima che di se stessi, come in maniera spesso miope ancora non accade.

E da questa dinamica non si può più prescindere. Posso dire che in Coop l’impegno per contribuire alla sostenibilità è oggi uno degli impegni più importanti che ci assumiamo verso le nuove generazioni, che per altro premono alle porte del mondo del lavoro chiedendo in primo luogo proprio che le azioni siano consapevoli e conservative di questo nostro pianeta. Purtroppo però dietro l’etichetta di sostenibilità si nascondono a volte anche molte azioni che potremmo definire non propriamente “sincere”, quando con un po’ di colore verde qualcuno fa scelte di facciata che non cambiano quanto dovrebbero il modo di operare.

Credo che è compito di ognuno di noi agire nel rispetto dell’ecosistema, ancora di più lo è per una realtà come Coop con 6 milioni di soci, ma al tempo informare sui contenuti di quello che facciamo per mettere nelle condizioni i nostri clienti di comprendere e scegliere cosa acquistare.  La sostenibilità è un tema così importante e complesso che ha bisogno di cittadini informati e consapevoli, solo insieme a loro le imprese potranno contribuire al vero cambiamento che non è solo ambientale ma anche sociale.

Infatti non dobbiamo mai dimenticare il rispetto dei diritti delle persone, dei lavoratori, una maggiore giustizia, questa è l’altra componente indispensabile per poter agire a pieno titolo per la Sostenibilità, che è composta imprescindibilmente di attenzione per l’ambiente e garanzie etiche per i diritti delle persone.

C’è un sogno ancora nel suo cassetto?

Da ragazza scelsi di non proseguire gli studi perché il mondo del lavoro e l’indipendenza che ne derivava mi affascinava troppo. Oggi consiglierei a tutti i ragazzi di studiare il più possibile, di formarsi, prepararsi, conoscere, quindi forse il sogno nel cassetto è prendere una laurea che mi riavvicini a una delle mie grandi passioni come l’arte. Poi ci sono da fare tutti i viaggi che non ho fatto e da leggere tutti i libri che non ho ancora letto, ma per quelli spero che avrò comunque tempo.

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Marco Benedetto