Donne d’Impresa: Paola Butali: presenza femminile fondamentale, assenti dai tavoli di pace, così è difficile

Donne d’Impresa: Paola Butali, La Cerreta, all’avanguardia delle nostre imprese agricole in Italia.

Siamo nella top ten della tecnologia agricola e Paola Butali è titolare de La Cerreta, fiore all’occhiello delle imprese agricole virtuose in Italia. Premiata quest’anno a Roma per la valorizzazione del territorio e l’innovazione e turismo.

Ogni anno Confagricoltura valorizza le avanguardie imprenditoriali e per 2022 la presidente di AIDDA TOSCANA è stata scelta fra le nostre imprese agricole.

La Cerreta: più di 120 ettari di superficie con allevamenti di bovini da latte, agriturismo, fattoria didattica e un allevamento di struzzi, a Castiglion del Lago, (PG).

Non a caso Paola Butali è anche un’importante critica d’arte. Infatti ha integrato le attività della sua impresa con un percorso di 14 opere d’arte contemporanea, una vera passeggiata fra le opere dei più importanti artisti dei giorni nostri che ci accompagna nella splendida campagna umbra “en plein air”.

Ma non è solo questo, perché nella vita di Paola Butali ci sono due figli, Andrea e Ilaria. E c’è anche Rondine: “Cittadella della Pace”, dove vengono accolti studenti da ogni parte del mondo: lei è nel CDA. Come è anche Presidente della Fondazione Cesalpino di Arezzo e di Oida Orchestra Instabile Aretina. Inoltre scrive nelle pagine della collana Le qualità del Cuore della Casa Editrice Ass. Nuova Era. 
Le abbiamo chiesto.

Tempi di Covid appena superato dalle nostre aziende, e poi tempi di guerra: quali le sue previsioni possibili per le aziende in Toscana, messe così a dura prova?

In questo momento tutte le aziende sono messe a dura prova, soprattutto quelle agricole. Non solo il Covid ha rallentato la presenza degli ospiti nelle strutture recettive, ma ormai da qualche mese ci sono dei problemi con i costi delle materie prime e con la loro reperibilità.

Dapprima si pensava ad una bolla speculativa, adesso la situazione si è riconfermata e questa è la maggiore difficoltà. Molte aziende sono in crisi e non ce la fanno a sostenere i costi, questa la problematica maggiore. Inoltre sono tempi di grande trasformazione e tutte le aziende sono costrette a fare un cambio di passo verso l’innovazione.

Chi non si adegua potrebbe non farcela.

L’esperienza di Rondine, Cittadella della Pace è importante dimostrazione di come ad Arezzo si cerca di mettere pace fra i giovani “profughi” di guerre di vari Paesi e spesso nemici, che si ritrovano, dopo le loro esperienze così tragiche tutti insieme, per una convivenza e un reciproco rispetto.

E i rifugiati dell’Ucraina?

Rondine è un bellissimo borgo nella provincia di Arezzo dove si fa vera esperienza di pace. Molti studenti provenienti dai Paesi in conflitto vivono insieme e diventano amici sperimentando che il nemico è un’illusione frutto di forti pregiudizi e rancori atavici passati di padri in figlio. Il cambiamento che la pace prevede è fatto di pensieri e convinzioni trasformati, di capacità di cambiare, di relazione.
Stiamo vivendo una grande trasformazione della nostra società occidentale. Con l’esperienza recente dell’Afghanistan, però, la condizione della donna è ripiombata nel Medioevo. Grandi le differenze fra Occidente ed Oriente. Uno scontro evidenziato da Putin, purtroppo, a colpi di guerra.

Qual è il suo pensiero delle donne delle prossime future generazioni? Ce la faranno ad alzare la testa in certi Paesi?

Credo che la donna, con le sue qualità femminili di cura, accoglienza e ascolto, sia una presenza fondamentale per il rinnovamento della società e del mondo. Purtroppo ancora deve lavorare tanto per raggiungere posti importanti di decisione e, in alcuni casi, in alcuni Paesi, di parità, libertà e rispetto. Non a caso ancora nei tavoli di trattativa per la pace le donne non ci sono e la pace è difficile da raggiungere.

Un consiglio per chi vuole investire nelle aziende agricole in Italia, ora che sono diventate delle vere e proprie imprese.

In Italia ci sono delle realtà meravigliose soprattutto nel campo dell’agricoltura che si diversificano per la loro produzione. Io produco latte ma l’Italia è ricca di molte produzioni, dal vino agli aranci, dai cereali ai prodotti tipici e locali. Per investire nell’agricoltura ci vuole passione e amore per la campagna e tanta pazienza. I tempi sono i ritmi della natura.

60 anni di Aidda (Associazione Donne Imprenditrici e Dirigenti d’Azienda) in Toscana.

Siamo una regione particolarmente virtuosa: presenti con eccellenze in tanti e diversificati settori. Superato egregiamente il periodo di crisi da pandemia di Covid 19, come sarà possibile superare la crisi economica e sociale provocata dalla guerra?
La nostra Associazione Aidda Delegazione Toscana compie 60 anni dalla sua fondazione. E’ una rete di imprenditrici donne che insieme affrontano problemi, approfondimenti e soluzioni. Fare rete è sempre stato ed è una prima soluzione alla crisi e ai momenti difficili.

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