Donne d’Impresa: Paola Scapoli (Biochimica spa). La più amata dalle casalinghe e l’intelligenza artificiale.
Con un diploma d’interprete, corsi di management presso Bocconi e già anche Assessore alle Attività Produttive a Casalecchio di Reno, (1999-2004), Paola Scapoli e diventata CEO di Biochimica.
Neanche suo padre che da sempre pur avendo ampie vedute sulla “parità di genere”, ben sapeva che Paola amava più l’arte, la cultura e il “bello” anziché l’attività di manager. Invece, dopo il fratello che prima di lei è stato al comando di Biochimica, Paola si è rivelata una grande imprenditrice.
Biochimica, che Paola guida già dal 2012, è un’azienda che conta più di 55 anni di attività nell’ambito della detergenza per bucato e per la casa e con un DNA 100% italiano. Grazie a lei non si contano più i Premi, le Certificazioni guadagnate sul campo, anche per la sua ben nota responsabilità e la cura – dote tipicamente femminile – con cui Paola segue e lavora in azienda.
Nata sotto il segno della bilancia è dotata di un carattere forte senza essere autoritario, ma comunque “autorevole”per la serietà, le competenze e l’impegno che la contraddistinguono.
Ha due figli, la più piccola di 21 anni studia “Design del Prodotto Industriale”, mentre il figlio più grande, (Economia magistrale a Milano), ha già lavorato in grosse aziende ed ora è entrato in Biochimica, proprio nell’area commerciale.
Donne e biochimica
Anche suo marito, che nasce medico, in realtà è approdato in azienda, avendo frequentato con entusiasmo più corsi di counseling e comunicazione, piuttosto che le sale operatorie e l’attività ospedaliera. Una donna di questi tempi e per questi tempi, che ama la “trasversalità” e il cambiamento in genere. Una garantista della cultura del riciclo e della sostenibilità che hanno permesso a Paola di promuovere e garantire la salute ed il benessere per le persone e per il pianeta. Come azienda – ci dice con orgoglio – “abbiamo istituito una Borsa di Studio con l’Università di Bologna per il corso di “Global Change Economy & Sustainable Development Goals”.
Per conoscerla meglio e di più le abbiamo chiesto:
Un vostro slogan recita: “il pulito ha una storia tutta italiana”, come nasce e perché?
Perché Biochimica è nata nel 1969 grazie all’intuizione di mio padre che da chimico, assunto in Montedison, ha sfruttato la sua esperienza per iniziare un’avventura imprenditoriale sviluppandoper il domestico prodotti che hanno migliorato e aiutato le massaie dell’epoca.
La lezione dell’acido muriatico
Il primo prodotto che gli fece capire la sua strada fu l’acido muriatico inodore, prodotto che oggi non esiste più anche per questioni ambientali, ma con l’inserimento del profumo eliminava le esalazioni dell’acido oltre a rendere gradevole il bagno, ma la vera svolta la fece con il lavaincera.
Sempre mio padre inventa Scansafatiche il primo lavalucida che consente con una sola passata di stendere una cera e di lucidare i pavimenti, ed eliminare la lucidatrice, elettrodomestico che oggi conoscono in pochi. Una grande innovazione per i tempi alle quali ne sono seguite altre e che fanno di Biochimica una delle prime aziende a capitale e management italiano nella detergenza.
Lei non sembrava essere predisposta a diventare una “manager”, ma il benessere delle persone e del pianeta, anziché l’arte, la cultura e lo sport sono diventati la vera filosofia della sua vita. Come mai?
Credo che arte, cultura e sport abbiamo grande correlazione con il benessere personale e del pianeta. Oggi credo che non avere a cuore questi temi sia irresponsabile.
È chiaro però che il tema è ampio e facile da strumentalizzare. Noi abbiamo voluto fare gesti concreti, attraverso l’uso di plastica riciclata per 80% dei ns flaconi già dal 2013, così come la carta utilizzata dei cartoni e delle etichette è al 100% riciclata, l’energia è solo da fonti rinnovabili.
Questi sono solo alcuni delle azioni che abbiamo promosso e che continuiamo a sostenere e che ci hanno consentito di ricevere importanti premi.
Può affermare con certezza che nella sua azienda – e magari grazie al suo impegno – si è raggiunta una vera “parità di genere”?
Al nostro interno sono molte di più le donne impiegate che gli uomini ma il tema della parità di genere è complesso e qualcosa sul quale dobbiamo ancora lavorare ma non tanto all’interno della nostra azienda, quanto nella società. Forse però ci si sta rendendo conto che le donne hanno grande determinazione, capacità organizzativa e trasversalità che serve specie per la complessità aziendale.
Per molte donne raggiungere posizioni di vertice è ancora difficile anche se, in questi ultimi tempi, sto vedendo che sia livello nazionale che mondiale le CEO donne stanno aumentando.
In Biochimica, state già usufruendo dei servizi offerti dall’Intelligenza Artificiale?
Sinceramente no, anche se chatGPT la proviamo.Stiamo migliorando e implementando i nostri sistemi gestionali grazie alla collaborazione con EY affinchél’azienda sia misurata in tutte le sue aree.
E per crescere una nuova generazione di responsabili/manager. L’intelligenza artificiale da un lato mi affascina e dall’altro mi spaventa. Sarà comunque qualcosa con la quale dovremo confrontarci.