Donne d’Impresa: Petra Oberrauner, membro del Consiglio Nazionale austriaco, è un ponte che unisce Italia e Austria
Sembra italiana, bruna, passionale, piena di cuore e di coraggio, come le nostre migliori donne mediterranee: Petra Oberrauner è – però – nata a Villach. Due lauree, con il massimo dei voti: una presso l’Università di Bolzano, (in Pedagogia) e prima anche all’Università di Klagenfurt, con Studi di Educazione, Pianificazione della Ricerca Scientifica e Tecnologica dei Media.
In tempi non sospetti, quando c’erano ancora dazi, dogane e i controlli fra uno Stato e l’altro, lei era già una perfetta “cittadina del mondo”. Da sempre con il suo ottimo italiano, oltre che, naturalmente, il tedesco e l’inglese, Petra è una vera sostenitrice delle aziende italiane in Austria e di una reale e sostanziale collaborazione.
Una donna che si è fatta da sola, con una tendenza a fare politica per il conforto dei casi umani e sociali delle categorie più svantaggiate, Petra ha nel suo DNA un percorso “socialdemocratico” che fa onore ai suoi migliori intenti ed ideali. Avercene di donne politiche che con umiltà limpida e fattiva si sono messe al servizio del loro Paese e della gente! Petra oggi siede sui banchi del Parlamento austriaco sulla Ringstraße, come membro del Consiglio Nazionale.
Già prima Vicesindaca della città di Villach, capo del Dipartimento per l’Economia, la Tecnologia e la Ricerca l’ho conosciuta quando era anche presidente delle Donne Imprenditrici in Austria e proprio con lei e per sua – e nostra iniziativa – abbiamo stretto un gemellaggio fra le donne imprenditrici austriache e quelle di AIDDA Toscana.
Fra le sue esperienze, quella di Presidente del Rotary di Villach. Responsabile del dipartimento “Relazioni Internazionali”, nell’ambito della candidatura alle olimpiadi invernali del 2006, “Senza “Confini, si è molto adoperata anche nel cercare di risolvere i problemi sociali delle donne.
Per esempio, rendendo effettivo l’accordo internazionale da lei stipulato, fra gli ospedali italiani e quelli austriaci, nel solco di una collaborazione che oggi in Europa ancora ci sostiene. La prima volta che ci siamo incontrate fu a Warmbad, in Carinzia, circa 25 anni fa, quando nel nostro albergo era stata accolta la squadra di calcio del Palermo.
Petra si è occupata persino dell’organizzazione del “ritiro” delle squadre dei nostri campioni, che avevano scelto l’Austria come location della loro preparazione precampionato. Una vita dedicata alla gente, per lei, che non a caso, è nata sotto il segno dell’acquario. Il suo esempio di grande umiltà e apertura mentale ma con una ferma voglia di portare avanti i suoi obiettivi, ed in particolare quelli sociali, l’hanno portata ad essere apprezzata, persino nel modo della politica, (così difficile anche nel suo Paese, e specialmente per le donne).
La politica, infatti, l’ha corteggiata per molto tempo, prima che lei accettasse, effettivamente, le candidature che poi l’hanno vista eletta, e con grandi consensi. Una sorella infermiera, una nipote che prima ha fatto il Liceo Classico a Udine e poi ha studiato come interprete italiano/inglese/tedesco, oltre che giurisprudenza.
Una famiglia allargata la sua, dove le donne – comunque – hanno un ruolo apicale. Petra rappresenta per tutti un esempio di come ci si possa realizzare, senza compromessi, ma con la passione che guida i nostri migliori propositi, anche i sogni più segreti. Una “self-made-woman”, da tenere in considerazione come esempio eccellente, anche per le prossime generazioni. Le abbiamo chiesto:
Dalle aziende al Parlamento. Era questo il suo sogno di vita?
No. Da sempre il mio sogno di vita era trovare un lavoro che mi piacesse e realizzasse. Dopo qualche anno, e durante il mio personale impegno come imprenditrice, nella mia azienda, avevo la mia azienda ma ho capito che mi mancava qualcosa. Dovevo e volevo fare qualcosa per la nostra piccola città, per la nostra società, e per il benessere di tutti i cittadini. Così, quando mi si è presentata l’occasione di poter diventare deputata ho accettato, con gioia perché tramite questo nuovo ruolo avrei potuto cambiare e costruire qualcosa per la collettività.
Se non avesse intrapreso una carriera anche politica, “Chi” sarebbe oggi Petra?
Non si sa mai cosa porta la vita e quali sorprese è in grado di riservarci. Probabilmente avrei ancora la mia azienda, che comunque ho realizzato da sola e che mi ha dato tante piccole e grandi soddisfazioni.
Un consiglio per le generazioni di donne imprenditrici che desiderano avere un futuro in Austria.
Risponde decisa: “Osate, siate coraggiose e prendete posizione. Potete raggiungere tutto ciò che desiderate se lottate per ottenerlo, con tenacia e passione. Noi donne sappiamo farlo”.
Nel vostro Paese, avete raggiunto una vera parità di genere o ancora ci sono tanti vecchi pregiudizi da superare?
Purtroppo non ancora…ma ci stiamo lavorando…confido molto anche nella prossima generazione perché gli obiettivi per cui abbiamo lottato noi sono impliciti per le donne e per tutti i giovani di oggi…Però, naturalmente, non bisogna mai abbassare la guardia.
Dal punto di vista lavorativo, qual è stata la sua maggiore soddisfazione?
La mia più grande soddisfazione è stata quella di guardare indietro alle cose che sono successe e poter dire che ogni cambiamento ha portato qualcosa di buono ed è stato la cosa giusta per la mia vita, anche se a volte ho guardato gli accadimenti con scetticismo mentre accadevano. Ho preso decisioni che erano molto rischiose per me e per il mio futuro e con l’apprezzamento e il sostegno che ho ricevuto da alcune persone, quelle che hanno creduto in me, sono riuscita a guardare oltre quei rischi e a realizzare i miei progetti. È questo che mi ha portato a 18 anni di lavoro indipendente. Vedere che le persone erano entusiaste del mio lavoro e che potevo aiutare aziende con un legame italo-austriaco come, per esempio, è accaduto per un’azienda vetraria italiana che si è stabilita in Austria. La gioia e la soddisfazione più grande l’ho avuta quando questa azienda vetraria ha deciso – come ringraziamento nei miei confronti – di chiamare l’azienda “Petraglass”. Cioè il mio nome!
Qualche rimpianto?
Chi è sempre stato circondato da team e persone eccellenti non può davvero dire di avere rimpianti. Tutte le sfide che ho dovuto affrontare sono state ricompensate e mi hanno reso la persona che sono oggi. Tutte le conoscenze pratiche che ho acquisito prima della mia carriera politica mi tornano utili oggi in politica. Probabilmente riesco a mettermi nei panni delle persone meglio di altri perché anch’io sono stata dall’altra parte. In generale, posso solo dire che rifarei la stessa strada e non rimpiango nulla della mia vita!