Draghi: cinque anni di moniti, analisi, esortazioni

Pubblicato il 30 Maggio 2011 - 18:55 OLTRE 6 MESI FA

Ci – Cinque anni di moniti, analisi, annunci con un filo comune nell'esortazione all'intero paese a fare di piu' sul fronte della crescita, del risanamento dei conti pubblici e delle riforme con un'attenzione speciale ai giovani. Ecco anno, per anno, i principali messaggi lanciati dal governatore nelle considerazioni finali di questi anni.

– 2006: CRESCITA PIL E' PRIORITA', BANCHE SI INGRANDISCANO ''Tornare a crescere e' una priorita' assoluta'' e lo stato dei conti necessita ''di una frenata'' della spesa corrente e di ''una correzione del deficit nell'ordine dei due punti di Pil''. Le grandi banche devono migliorare i costi e i servizi e gli istituti e continuino a crescere perche' ''l'ulteriore sviluppo dimensionale delle banche giova alla competitivita' del sistema finanziario, rafforza l'economia''.

– 2007: AVANTI RISANAMENTO CONTI E LIBERALIZZAZIONI, BENE FUSIONI BANCHE. ''L'economia italiana e' uscita dal ristagno'' e dalla meta' del 2005 ''e' in ripresa'' seppure si espande ''a un ritmo fra i piu' bassi dell'area euro'' e pero' occorre proseguire con il risanamento dei conti pubblici ''con meno spese correnti, piu' investimenti, meno tasse''. Importante e' ''affrontare il problema della previdenza''. Il rilancio deve avvenire ''a patto di stringere un patto di ferro tra tutte le componenti della societa' civile''. Avanti con le liberalizzazioni, specie nel settore energia. Bene le grandi fusioni bancarie avvenute nell'ultimo anno che hanno cambiato un sistema che non deve ''tollerare commistioni fra politica e banche''.

– 2008: CRISI COLPISCE MA ITALIA PUO' TORNARE A CRESCERE, TASSE ALTE. Il Paese ''ha desiderio, ambizione, risorse per tornare a crescere'' sebbene ''non si sono ancora ripristinate condizioni di normalita'' nella crisi dell'economia internazionale. Senza crescita ''il risanamento dei conti viene reso piu' difficile'' e il miglioramento ''e' dovuto soprattutto al forte aumento della pressione fiscale'', tre punti sopra la media europea, che va ridotta. Va data fiducia ai giovani ''che sono mortificati da un'istruzione inadeguata e da un mercato del lavoro che li discrimina a favore dei piu' anziani''.

– 2009: RIFORME E TENUTA CONTI PER USCIRE DA CRISI, ALLARME DISOCCUPAZIONE. ''Completamento degli ammortizzatori sociali, ripresa degli investimenti pubblici e azione di sostegno della domanda e del credito'' per fronteggiare l'emergenza del crollo del Pil del 5% previsto nel 2009. Le banche, che sono ''resistenti'' alla crisi, non devono bloccare il credito e valutare il merito dei clienti ''con lungimiranza''. E' allarme occupazione con i cassa integrati e quelli in cerca di occupazione si sale a oltre il 10%.

– 2010: MANOVRA CORREZIONE INEVITABILE, CONIUGARE RIGORE E CRESCITA. ''Nelle nuove condizioni di mercato era inevitabile agire'' ma la sfida dell'Italia ora e'' coniugare la disciplina di bilancio con il ritorno alla crescita''. ''La crisi ha acuito il disagio dei giovani nel mercato del lavoro'' e occorre completare la riforma del settore''. Le banche ''devono continuare il rafforzamento patrimoniale''.