Draghi, cosa farà: tassi giù, compra titoli banche, aiuta solo quelle che prestano

Draghi, cosa farà: giù i tassi, compra titoli banche, aiuta quelle che prestano
Draghi, cosa farà: giù i tassi, compra titoli banche, aiuta quelle che prestano

ROMA – Draghi, cosa farà: giù i tassi, compra titoli banche, aiuta quelle che prestano. Mario Draghi si appresta ad annunciare nuove misure da parte della Bce per rilanciare l’economia immettendo liquidità straordinaria nel sistema economico (quantitative easing). Gli obiettivi riguardano il sostegno alle banche per consentire loro di riprendere a far credito alle imprese, rendere l’euro meno forte per favorire l’export, contrastare un livello di inflazione che allo 0,5% è troppo bassa e troppo vicina alla stagnazione. Tre le mosse attese: un ulteriore abbassamento dei tassi d’interesse, tassi negativi (quindi sconvenienti) per le banche che depositano soldi alla Bce, acquisto di una serie di attività bancarie (titoli, azioni, obbligazioni anche tossici) degli istituti in sofferenza specie dei paesi “periferici”.

Nuovo abbassamento dei tassi: il tasso di riferimento Bce dall’attuale minimo storico dello 0,25% allo 0,15 e forse anche allo 0,10%. Questa riduzione del costo del denaro si rifletterà sui tassi di deposito bancari giornalieri, attualmente a 0 e che verrà portato in territorio negativo, per cui le banche non avranno più incentivi a parcheggiare risorse in assenza di remunerazione e saranno costrette a rimetterle nel circuito produttivo. Il tasso marginale scenderà dallo 0,75 allo 0,65%.

Nuova liquidità alle banche ma vincolata all’erogazione di credito.  La Bce si ispirerà al Funding for lending della banca centrale inglese, visto con il maxi-programma Ltro (1000 miliardi) le banche hanno provveduto solo a consolidare i bilanci e guadagnare investendo nei titoli di Stato ad alti rendimenti, evitando però di concedere prestiti alle aziende che nel frattempo hanno dovuto chiudere per mancanza di liquidità. A giugno si cambia:

gli istituti potrebbero prendere in prestito per 4 anni da Francoforte un ammontare di soldi fino al 5% del proprio portafoglio crediti (per l’eurozona sarebbero circa 500 miliardi) da rimborsare a tassi molto bassi se dimostrano di usare il denaro per finanziare famiglie e imprese. (Alberto D’Argenio, La Repubblica)

Acquisto di una serie di prodotti bancari (Abs). Anche questa misura serve ad allentare la morsa del credit-crunch. Si tratta di rendere più sicuro il sistema bancario prendendo in carico le difficoltà degli istituti travolti dalla crisi attraverso una serie di cartolarizzazioni e agendo sul mercato degli Assetbacked security (Abs). La Bce comprerebbe tutti i prodotti affidabili sul mercato liberando gli istituti e spingendo a concedere prestiti ai privati “da impacchettare in nuovi Abs da mettere su un mercato a quel punto ripartito” (D’Argenio, Repubblica).

 

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