BRUXELLES – Non c’è niente da fare. L’economia dell’Europa non ne vuole sapere di mettersi in moto, di dare segnali chiari di miglioramento. E quindi, anche se la fase acuta della crisi è forse alle spalle, c’è ancora molto da fare.
E’ il pensiero del presidente della Bce Mario Draghi che lancia il suo allarme parlando al Parlamento Ue: “Non c’è ancora un miglioramento dell’economia reale, sebbene ci siano segnali di stabilizzazione”. Per questo, è la posizione di Draghi, “servono sforzi più importanti perché la Ue possa emergere dalla crisi e ricreare fiducia e crescita” anche se “il 2013 è iniziato con un quadro più stabile rispetto agli ultimi anni grazie alle riforme dei governi”.
”Il consolidamento – secondo Draghi – è necessario, sappiamo che ha effetti sulla contrazione economica a breve termine ma non si deve abolire o attenuarlo ma si possono mitigarne gli effetti, ad esempio costruendo un consolidamento basato meno sull’aumento delle tasse, che nella zona euro sono gia’ molto alte”.