Draghi: “Segni di peggioramento. Bce unanime su altre misure anticrisi”

di redazione Blitz
Pubblicato il 6 Novembre 2014 - 15:11 OLTRE 6 MESI FA
Draghi: "Segni di peggioramento. Bce unanime su altre misure anticrisi"

Mario Draghi

ROMA – Si è assistito a un indebolimento della crescita e ci sono segnali che indicano una revisione al ribasso delle previsioni economiche”. Lo ha detto il presidente della Bce Mario Draghi aggiungendo che sulla crescita pesano alta disoccupazione e anche rischi geopolitici che frenano la fiducia. Mentre il solito comunicato informa che non ci sono novità sul fronte della politica monetaria: la Bce lascia invariati i tassi all’attuale minimo storico dello 0,05%.

Non nega i disaccordi all’interno del consiglio: “Sono normali”, dice Draghi. Ma la Bce, assicura, è “unanimemente” pronta a “ulteriori misure non convenzionali”, anche se quelle già prese dovrebbero portare l’inflazione gradualmente verso il 2%. Tuttavia il consiglio Bce ha “dato mandato allo staff della Bce di preparare ulteriori misure, se necessarie”.

Draghi ha poi aggiunto: “Se rimaniamo entro il nostro mandato, possiamo usare una varietà di strumenti” per risollevare l’inflazione. “Se non si tratta di monetizzazione del debito, siamo entro il nostro mandato”, ha detto.

Ma, ci tiene a precisare, “Non c’è una linea di divisione Nord-Sud” all’interno del board della Bce, liquidando così le ipotesi di tensioni fra i governatori dei diversi paesi circolate nei giorni scorsi.

Draghi si è soffermato su quella che ha definito “una frase nuova” nella sua comunicazione ufficiale, rileggendola in conferenza stampa:

“Oggi il consiglio direttivo ha dato mandato allo staff della Bce e ai rilevanti comitati dell’Eurosistema di prepararsi velocemente se dovessero essere necessarie nuove misure non convenzionali”.

Draghi ha poi aggiunto che tale affermazione è stata firmata da tutti i membri del consiglio direttivo della Bce. L’inflazione dell’Eurozona dovrebbe restare sui livelli attuali nei prossimi mesi, risalendo gradualmente nel 2015 e 2014. Ma gli sviluppi dei prezzi dovranno essere monitorati “attentamente” dalla Bce.

I Paesi dell’Eurozona, ha sottolineato il governatore della Banca centrale, dovrebbero risanare i propri bilanci senza disfare gli sforzi fatti finora, e il Patto di stabilità Europeo deve “rimanere l’àncora di fiducia nelle finanze pubbliche” europee.