Dramma Grecia, il primo ministro: “Il debito mette a rischio sovranità nazionale”

Pubblicato il 9 Dicembre 2009 - 15:48 OLTRE 6 MESI FA

Il primo ministro greco Georges Papandreou

Di debito un paese può morire, sta accadendo alla Grecia. L’attuale crisi finanziaria «minaccia la sovranità nazionale della Grecia». A lanciare l’allarme è stato il primo ministro Georges Papandreu, che ha parlato di fronte al consiglio dei ministri. Toni drammatici, parole gravi: l’incontrollato e forse incontrollabile debito pubblico di Atene sta facendo scivolare il paese fuori dall’Europa e l’Europa per tenerla agganciata deve sobbarcarsi il peso della garanzia su quel debito. Lo farà, ma non gratis, dovrà chiedere, anzi imporre alla Grecia una politica fiscale, monetaria ed economica d’emergenza. Con il rischio che la Grecia si sfaldi socialmente e politicamente.

Per la prima volta dal 1974 – ha spiegato Papandreu – l’empasse finanziaria del nostro Paese minaccia la nostra sovranità nazionale»: il riferimento cronologico è alla fine della dittatura dei colonnelli in Grecia, avvenuta appunto nel 1974.

Il primo ministro ha assicurato che il governo si impegnerà al massimo per scongiurare questo pericolo: «Noi siamo determinati a fare tutto quello che è in nostro potere per gestire l’enorme debito, restaurare la stabilità delle finanze pubbliche e promuovere lo sviluppo». Secondo Papandreu questa «è l’unica strada per assicurare che la Grecia non perda il suo diritto alla sovranità».

Oggi dalla Borsa di Atene erano arrivate cattive notizie fin dalla mattina: nelle prime contrattazioni, infatti, l’indice ha perso circa il 2%. Ieri l’indice generale era sceso di oltre il 6% dopo la notizia che Fitch aveva tagliato il rating sovrano del paese.

La crisi economica ellenica preoccupa anche l’Unione Europea: ieri il ministro europeo per gli Affari Economici, Joaquin Almunia, ha assicurato che la Commissione europea «sta monitorando la situazione della Grecia da molto vicino, ed è pronta ad assistere il governo greco nel mettere a punto un programma di risanamento e di riforme complessivo, nel quadro delle misure previste dal trattato per gli Stati membri della zona euro».