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Economia

E ora, per alimentarsi, l’AI ha bisogno dell’energia nucleare

Più l’AI si diffonde e più i sistemi di AI richiedono elettricità: ora non si può più fare a meno dell’energia nucleare.

Per alimentare i data center e l’infrastruttura necessaria per far funzionare l’intelligenza artificiale, le grandi aziende specializzate hanno bisogno di accaparrarsi la disponibilità di ingenti quantità di energia. Un tempo, agli albori della rivoluzione AI, si fantasticava sull’uso prevalente di energia green: eolico, solare, termico. Ma sono bastati pochi mesi per capire che l’intelligenza artificiale richiede un’alimentazione più potente, più costante e più funzionale, specialmente durante l’addestramento dei modelli complessi.

I data center che ospitano questi modelli consumano montagne di energia solo per alimentare i server e mantenere le temperature ideali a non far andare tutto in ebollizione. L’impatto ambientale appare già spaventoso e potrebbe continuare a crescere vertiginosamente. Ed ecco che alla fine ci si rivolge al nucleare. Era inevitabile: l’AI si diffonde (ormai è su tutti gli smartphone) ma muta, almeno formalmente, l’impegno ecologico preso dalle grandi società informatiche a utilizzare soltanto fonti di energia rinnovabile.

Di recente, per esempio, Google ha siglato un accordo con Kairos Power, una società che costruisce piccoli reattori modulari. L’intenzione è quella di sfruttare l’energia nucleare per alimentare i data center di AI, realizzando sei o sette reattori per una capacità totale di 5.000 megawatt (MW). In pratica, ogni reattore dovrebbe avere una potenza massima di 300 MW: possono produrre più di 7 milioni di kilowattora al giorno. Agli occhi degli italiani non sembra una scelta tanto green. Ma per gli americani è diverso. Lì, l’energia nucleare è da tutti percepita come una fonte pulita e sicura.

L’AI alimentata dal nucleare: Google detta la nuova direzione

Google afferma infatti di aver pensato all’acquisto di questi piccoli reattori modulari (SMR) proprio per accelerare la transizione verso l’energia pulita negli Stati Uniti. Da un lato l’azienda ammette che la rete ha oggi bisogno di nuove e più potenti fonti di elettricità per supportare le tecnologie AI. Dall’altro, insiste sul fatto che il nucleare possa offrire energia pulita e costante, priva di emissioni di carbonio.

L’AI alimentata dal nucleare: Google detta la nuova direzione – blitzquotidiano.it

La nuova generazione di reattori nucleari avanzati prodotti da Kairos Power offre inedite possibilità per l’implementazione del sistema su scala ridotta. Tutto ciò grazie alle dimensioni minute, al design semplificato e alla grande robustezza con cui si presentano i moduli. In pratica, la Kairos Power promette di produrre reattori smart in tempi più brevi e a costo ridotto.

Dal punto di vista tecnico, i moduli rivelano un sistema di raffreddamento a sali fusi, combinato con un combustibile ceramico a ciottoli, per trasportare in modo efficiente il calore a una turbina a vapore. Il sistema così congegnato permetterebbe al reattore di funzionare a bassa pressione.

Google ha investito in un settore dove le concorrenti si sono già mosse con qualche mese di anticipo. Il mese scorso, per esempio, la Microsoft ha stretto un accordo per comperare energia dalla Three Mile Island, accaparrandosi così la produzione di una centrale nucleare situato in Pennsylvania (si tratta del luogo dov’è avvenuta una gravissima fusione del reattore nel marzo 1979). A marzo, invece, Amazon ha acquistato da Talen Energy un data center alimentato da energia nucleare, sempre in Pennsylvania. Gli ambientalisti, e con loro molti studiosi, si sono già opposti a questa nuova moda nucleare e allo sviluppo della tecnologia SMR.

Giuseppe Franza

Napoletano che vive e lavora a Roma. Scrivo per professione e diletto. Ho collaborato con varie riviste culturali e siti online, corretto bozze ed editato o riscritto libri. Mi piacciono la filosofia medievale, i film horror anni ’70 italiani e la musica krautrock.

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