Ue: via libera alla riforma della vigilanza finanziaria, arrivano tre nuove authority

I ministri finanziari della Ue hanno dato il via libera alla riforma della vigilanza finanziaria, approvando il compromesso raggiunto nei giorni scorsi col Parlamento europeo. Sarà proprio quest’ultimo, nella sessione plenaria del prossimo 20 settembre, a votare in via definitiva le nuove regole. Da gennaio 2011, dunque, saranno operative le tre nuove autorità europee su banche, assicurazioni e mercati. Nascerà anche lo European Systemic Risk Board (Esrb) che, sotto la guida della Bce, dovrà vigilare e lanciare allarmi sui rischi per la stabilità della zona euro.

”L’aver creato una torre di controllo europea, uno schermo radar europeo per prevenire e cercare di evitare rischi per il sistema finanziario europeo è un fatto importantissimo, in un Continente in cui in ciascun Paese metà delle banche appartiene ad un altro Paese”, ha comentato il commissario Ue ai servizi finanziari, Michel Barnier, a proposito della nascita dal primo gennaio prossimo delle nuove autorità europee di vigilanza. ”Siamo al passo con gli Usa”, ha quindi aggiunto soddisfatto.

Queste le novità principali introdotte dalla riform:

– COMITATO VIGILANZA SUI RISCHI SISTEMICI. Lo European Systemic Risk Board (Esrb) dovra’ evitare che si materializzino i rischi per la stabilità finanziaria della zona euro e dell”intera Ue. Composto dai rappresentanti di tutte le autorità di vigilanza nazionali, nel corso del primo mandato sarà presieduto dal presidente della Bce. Avrà il compito di lanciare degli allarmi, ma non il potere di dichiarare lo ”stato di emergenza” che spetterà al Consiglio Ue, dunque agli Stati membri.

– TRE NUOVE AUTORITA’ UE. Dovranno vigilare su banche, assicurazioni e mercati. Si chiemeranno rispettivamente Eba (European Banking Authority), European Insurance and Occupational Pensions Authority e European Securities and Markets Authority (Esma). Potranno prendere decisioni vincolanti riguardo alle controversie sui gruppi cross-border, quando non c’è accordo tra le autorità di vigilanza nazionali coinvolte. In particolare, la Commissione Ue dovrà stilare una lista di questioni su cui le decisioni delle tre autorità saranno cogenti. L’Esma avrà anche un potere di controllo diretto sulle agenzie di rating e potrà indagare e intervenire sui mercati più a rischio, come quello dei derivati o delle vendite allo scoperto.

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