ROMA – Quale sarà il limite di emissioni inquinanti di un’auto oltre il quale scatterà il malus, cioè l’ecotassa da scontare in fase di acquisto, prima annunciata poi smentita e infine ripresentata con modifiche? L’ultima versione fornita dal governo salverà la Panda, promette di penalizzare solo Suv e “macchinoni” di grande cilindrata ma il limite imposto di 160 grammi prodotti di CO2 per km si applicherà anche ad altre utilitarie o auto di media cilindrata come per esempio la Fiat 500L benzina.
Su Twitter il sottosegretario alle Infrastrutture Michele Dell’Orco suggerisce un limite di 160 grammi di CO2, poco più alto di quello che aveva scritto il Sole 24 Ore (che parlava di 155 grammi), ma insomma siamo lì. In ogni caso l’asticella è stata spostata più in alto dei 110 grammi di CO2 della prima versione che aveva suscitato la contrarietà non solo dei molti preoccupati dalla nuova tassa, dei produttori di auto (Fca minacciava piani industriali alternativi) ma anche della Lega, uno dei due contraenti del patto di governo.
A compensare il malus, la nuova versione del provvedimento prevede un tetto anche per il bonus (fino a 6mila euro di sconto), cioè l’incentivo all’acquisto di auto non inquinanti (elettriche, metano, ibride, diesel di ultima generazione) probabilmente da fissare a 40mila euro.
Taglio delle emissioni di Co2 per le automobili del 37,5% in dieci anni. Intanto sul piano politico a livello comunitario è arrivato il risultato dell’accordo raggiunto ieri sera dalle istituzioni europee, che fissa nuovi standard per i costruttori di auto europei. Secondo l’intesa, arrivata dopo 9 ore di colloqui e che dovrà ora essere formalizzata dal Consiglio e dell’Europarlamento, le emissioni di auto nuove dovranno ridursi del 37,5% dal 2020 al 2030 con un obiettivo intermedio del 15% al 2025. Per furgoni e pulmini il taglio per il 2025 è lo stesso (15%), mentre è fissato al 31% entro il 2030.