Edison: Acea apre a cordata per Edipower, Iren fredda

MILANO, 2 SET – Acea apre alla possibilita' di entrare in una cordata per rilevare le centrali di Edipower. Una disponibilita' per ora tutta da approfondire, non fosse altro perche' il piano del governo per il riassetto di Edison, che detiene il 50% della societa', deve essere ancora definito e discusso nell'incontro di lunedi' tra il ministro dello Sviluppo economico, Paolo Romani, e il presidente di Edf, Henri Proglio.

Come noto il 15 settembre scade il patto di sindacato in Edison tra francesi e soci italiani, riuniti in Delmi e guidati da A2A. L'accordo sul 'divorzio' trovato nel marzo scorso – che prevedeva il passaggio del controllo di Edison ai francesi in cambio della cessione di alcune centrali ad A2A – era stato bloccato dal ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, contrario al passaggio di Foro Buonaparte a Edf.

Cosi' i francesi hanno chiesto, prima di tornare al tavolo con Delmi, la garanzia che il governo non blocchera' nuovamente l'intesa. Da qui l'appuntamento di lunedi' quando il ministro dello Sviluppo economico, Paolo Romani – che ha espresso la volonta' di difendere 'l'italianita'' delle centrali di Edipower – presentera' a Proglio le sue idee sul futuro di Edison. Tra le ipotesi che circolano c'e' quella di costituire una cordata attorno a Delmi per rilevare Edipower. E Acea, 'corta' nella produzione di energia, guarda con attenzione alle opportunita' che dovessero presentarsi. Il tema e' stato oggetto di un recente incontro tra il presidente di Acea, Giancarlo Cremonesi, e lo stesso Romani.

Piu' fredda e' invece Iren, socia di Delmi, che non ha intenzione di tirare fuori un centesimo in piu' per Edison. All'ipotesi di indebitarsi ''non ci pensiamo neppure'', ha detto il dg Andrea Viero. Piuttosto ''ci piacerebbe moltissimo'' uscire da Edipower anche se la strada e' sbarrata dalla probabilita' di incassare pesanti minusvalenze.

Ma anche nell'altra protagonista della partita, A2A, regna scetticismo sul piano Edipower, sostenuto con forza dal solo presidente Giuliano Zuccoli. I consiglieri della multiutility ne sono all'oscuro e molti tra loro molti, viene riferito, sono indisponibili a soluzioni penalizzanti rispetto a quelle trovate a marzo (A2A avrebbe incassato tre centrali idrolettriche). A fermare il piano Edipower potrebbe pero' essere Edf. ''Mi sfugge l'interesse che i soci francesi potrebbero avere in una soluzione del genere'' ha ammesso Viero.

Sulla confusione che regna hanno preso posizione i sindacati dell'energia chiedendo un incontro urgente a Romani, lamentando ''un futuro nero per gli assetti industriali e occupazionali'' di Edison e di E.on, i cui asset italiani – secondo indiscrezioni che non trovano conferma – potrebbero essere usati per compensare Edf della perdita di Edipower.

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