Edison: il nodo dell’opa all’esame del Consiglio

MILANO, 11 APR – Sale l'attenzione sul riassetto di Edison dopo la decisione della Consob di alzare da 0,84 a 0,89 euro il prezzo dell'opa che Edf dovra' lanciare sulle quote di minoranza di Foro Buonaparte. Lunedi' prossimo si riunira' il cda del gruppo elettrico allo scopo di analizzare il verdetto della Consob e fare il punto sugli impatti che potra' avere sulla riorganizzazione concordata tra soci italiani e francesi.

Fino ad ora Edf non ha voluto scoprire le carte su quelle che sono le sue intenzioni. L'accordo raggiunto con Delmi, la holding dei soci italiani, che prevede l'assegnazione di Edipower in cambio del passaggio della loro quota in Foro Buonaparte ai francesi, era subordinata al fatto che la Consob confermasse il prezzo di 0,84 euro per l'opa. Ma l'aggiustamento al rialzo del valore ha rimescolato le carte.

Se tra Edf e Delmi non venisse trovato un accordo su come ripartire i costi extra provocati dalla decisione della Consob, pari a circa 55 milioni di euro, potrebbe tornare d'attualita' il tema di un aumento di capitale per Foro Buonaparte. L'ipotesi era stata ventilata dai francesi nel momento di maggior tensione con i soci italiani sulla riorganizzazione del gruppo ed era stata accantonata nel momento in cui si era arrivati all'intesa di 'Santo stefano', lo scorso 26 dicembre.

L'accordo, con l'uscita di Edipower dal perimetro di Edison, permetteva infatti di deconsolidare gli 1,1 miliardi di euro di debiti che l'ex genco dell'Enel portava con se', alleggerendo considerevolmente la posizione finanziaria di Foro Buonaparte. Chiaro che, se non si dovesse trovare un punto di incontro, il tema potrebbe riproporsi, anche per la pressione delle agenzie di rating. Standard & Poor's, che ha tagliato a spazzatura il rating del gruppo, ha emesso un 'recovery rating' sul debito non garantito del gruppo. Di fatto l'agenzia di rating si e' esercitata su uno scenario di default prevedendo una percentuale di recupero tra il 50% e il 70% dei prestiti da parte degli obbligazionisti.

Sia tra i soci italiani che sul mercato si respira pero' un clima di fiducia sulla possibilita' di rimediare alla decisione della Consob anche in virtu' del fatto che 55 milioni di euro sono 'noccioline' per un colosso della stazza di Edf. E' pero' possibile che i francesi, in attesa da dieci anni di prendere il pieno controllo di Edison e irritati dalla decisione della Consob, possano chiedere in qualche modo agli italiani di compartecipare all'esborso. Da parte A2A, primo azionista di Delmi, c'e' la volonta' di chiudere il prima possibile la partita cosi' da potersi concentrare sul rilancio di Edipower.

Intanto in giornata sono circolate le voci, non smentite da nessuno degli interessati, di una possibile visita di Edf in Consob venerdi' prossimo proprio per discutere degli sviluppi prodotti dalla decisione della Commissione guidata da Giuseppe Vegas.

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