Il ribaltone Edison: Quadrino prima vittima dell’ennesimo derby Italia-Francia sull’energia

MILANO – Ufficiale di collegamento tra i palazzi francesi e quelli romani, l’ad di Edison Umberto Quadrino è la prima testa che salta nella complicata partita commerciale tra i due paesi sugli assetti energetici. Certo non è ininfluente l’insoddisfazione dei soci per le tutt’altro che brillanti performance contabili, ma la decisione del board transalpino è eminentemente politica. La Edison di Milano è il secondo produttore elettrico nazionale, controllato  in compartecipazione da Electricité de France e A2A, l’ex municipalizzata lombarda. Il monopolio statale francese ha deciso, e la notizia è stata accolta come un fulmine a ciel sereno, di sostituire Quadrino, con un proprio manager. Edison è controllata al 61% da una holding, Transalpina di Energia, formata pariteticamente da Edf e da una cordata di ex municipalizzate a sua volta controllata da A2A. I francesi hanno inoltre un 19% in proprio. Gli accordi per la sostituzione dei manager sono chiari: ai francesi spetta la nomina dell’amministratore delegato, agli italiani del presidente. Entrambe possono sostituirli unilateralmente.

La presa di posizione di Edf formalizza un nuovo orientamento nei rapporti di forza all’interno del gruppo: la mossa di Henry Proglio, patron di Edf, è un messaggio a Tremonti, dopo che dal ministero dell’Economia e delle Finanze è partito un appello ai colossi nazionali  Eni e a Enel perché si attivino sul dossier Foro Buonaparte (sede legale di Edison) in modo da contrastare, almeno sulla carta, le mire egemoniche dei francesi. Quadrino, presente in azienda dal 2001, è stato, almeno dal 2006 espressione delle volontà francesi e contestualmente il referente maggiore proprio di Tremonti.

L’intenzione di Edf è di puntare ora su un suo manager: in attesa di una candidatura ufficiale circolano i nomi dei due amministratori cooptati da Edf nel cda di Edison lo scorso gennaio, Jean-Louis Mathias e Bruno Lescoeur. Quest’ultimo, che siede nel comitato strategico di Edison e vanta una grande esperienza nel mercato del gas (nel 2008 è stato incaricato dello sviluppo delle attività di Edf nel settore), ha molti estimatori. Indicazioni certe si avranno solo il primo aprile, termine entro il quale deve essere depositata da Transalpina di Energia la lista per il nuovo cda di Edison.

La holding che controlla il 61% di Foro Buonaparte, partecipata alla pari da Edf e dai soci italiani di Delmi, si riunirà giovedì prossimo, dopo il direttivo della stessa Delmi per varare il “listone”: 12 nomi, 6 scelti dagli italiani e 6 dai francesi. Il giorno prima toccherà ai consigli di A2A approvare i conti e definire i propri candidati (4 su 6) per Edison.

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