ROMA, 31 MAG – ”Tutti sbagliamo. Quando abbiamo fatto la riforma delle pensioni, l’abbiamo fatta in 20 giorni perche’ il Paese era sull’orlo del baratro finanziario. Questo la gente se l’e’ gia’ dimenticato. Non abbiamo avuto il lusso della riflessione perché i governi precedenti si erano presi il lusso di gradualismi eccessivi”. Lo ha detto il ministro del Welfare Elsa Fornero, parlando a Radio 24 del caso esodati ed ammettendo che ”in corso d’opera” il governo ha capito che ”il numero era piu’ alto di quanto preventivato”.
Fornero ha parlato di cifre ”anche stravaganti” uscite sul numero degli esodati e ha risposto ”forse si”’ alla domanda se anche l’Inps non fosse stata un po’ improvvida nel diffondere le prime stime. ”Diverse tipologie di persone rientrano in questo termine diciamo giornalistico. Sono persone che noi intendiamo salvaguardare rispetto all’inasprimento dei requisiti per andare in pensione”, ha detto. Il numero di questi soggetti era stato ”stimato dall’Inps e validato dalla Ragioneria dello Stato” e le risorse erano state accantonate basandosi su questi numeri. Poi ”in effetti il Parlamento ha aumentato la platea”. Alla fine, ”abbiamo capito che il numero era piu’ alto di quello inizialmente preventivato. Faremo una stima anche se non e’ cosi’ facile a farsi. Sarebbe sempre bene evitare cifre fino a che non si hanno con sicurezza”.
Il ministro è poi tornata sull’articolo 18. Le critiche alla riforma del lavoro arrivate da Confindustria, secondo Fornero, esprimono ”una sostanziale sfiducia nei confronti dei giudici del lavoro. Io invece penso che ci siano bravissimi giudici e altri magari meno bravi o piu’ negligenti, come ci sono imprenditori piu’ o meno bravi”.”Penso – ha aggiunto – di avere buone argomentazioni per convincere in tempi brevi le imprese che nella riforma c’e’ molto di buono”.
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