Emergenza lavoro, rischio disoccupazione: quasi 7 milioni di italiani aspettano il rinnovo del contratto

Pubblicato il 30 Marzo 2011 - 10:07 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Sempre più italiani rischiano di finire in mezzo alla strada, se non verranno rinnovati i loro contratti a termine. A fine gennaio risultano in attesa di rinnovo contrattuale circa 6,9 milioni di dipendenti, pari al 52,9% del totale. Lo rileva l’Istat, spiegando che si tratta della percentuale più alta dal maggio del 2008.

A gennaio, infatti, l’Istat conta 44 accordi scaduti e 34 in vigore. A fine febbraio, invece, la situazione è leggermente migliorata: i contratti in attesa di rinnovo sono 42 per una quota di dipendenti pari al 52,6%, ma sempre di circa 6,9 milioni di dipendenti si tratta, prendendo in considerazione la cifra arrotondata. Le quote di contratti vigenti sono molto differenziate, variando da una copertura totale per il settore agricolo, al 93,4% per l’industria e al 22,3% per i servizi privati. A partire da gennaio 2010, invece, sono scaduti tutti i contratti della pubblica amministrazione.

In particolare, sottolinea l’Istituto, nel mese di gennaio sono stati rinnovati 2 accordi (trasporti merci su strada e servizi di magazzinaggio) e ne sono scaduti 5 (servizi di smaltimento rifiuti privati e municipalizzati, commercio, trasporti marittimi e credito). Nel mese di febbraio, i rinnovi sono stati quattro (agenzia recapiti espressi, scuola privata laica, attività dei vigili del fuoco personale nei livelli e direttivi; questi ultimi due relativi al biennio 2008-2009 e, perciò, nuovamente scaduti) e nessun accordo è cessato. L’Istat, inoltre, ricorda che il contratto del commercio è stato rinnovato ma in data successiva rispetto alla rilevazione oggi diffusa dall’Istituto, che si riferisce al primo bimestre dell’anno.

I mesi di attesa per i lavoratori con il contratto scaduto a febbraio 2011 sono in media 10,8, in aumento sia su base annua che mensile. Lo rileva l’Istat. Inoltre, fa sapere, l’attesa media distribuita sul totale dei dipendenti a febbraio e’ di 5,7 mesi, con un lieve incremento, rispetto a gennaio (5,3 mesi) e significativo rispetto a un anno prima (3,1 mesi).