Si è riunito il 12 maggio a Roma per la prima volta, sotto la presidenza di Paolo Scaroni, il Consiglio di Amministrazione di Enel S.p.A. (“Enel” o la “Società”) nominato dall’Assemblea ordinaria svoltasi lo scorso 10 maggio. Il Consiglio di Amministrazione ha nominato Flavio Cattaneo quale Amministratore Delegato e Direttore Generale della Società.
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Il Consiglio ha inoltre confermato l’assetto dei poteri preesistente, riconoscendo al Presidente il ruolo di supervisione sulle attività di audit (ferma restando la dipendenza gerarchica del responsabile di tale funzione dal Consiglio di Amministrazione), di impulso e supervisione sull’applicazione delle norme di corporate governance riguardanti le attività del Consiglio di Amministrazione, nonché l’incarico di intrattenere, d’intesa e in coordinamento con l’Amministratore Delegato, rapporti con organi istituzionali e autorità.
All’Amministratore Delegato sono stati conferiti, in linea con l’assetto precedente, tutti i poteri per l’amministrazione della Società, ad eccezione di quelli diversamente attribuiti dalla normativa applicabile, dallo statuto sociale o mantenuti dal Consiglio di Amministrazione nell’ambito delle proprie competenze.
Sulla base delle dichiarazioni rese in sede di candidatura e di accettazione della carica e tenuto conto dell’insieme delle informazioni a disposizione della Società, il Consiglio ha quindi verificato il possesso da parte dei Consiglieri Johanna Arbib, Mario Corsi, Dario Frigerio, Fiammetta Salmoni, Paolo Scaroni, Alessandra Stabilini e Alessandro Zehentner dei requisiti di indipendenza previsti sia dalla legge (art. 147-ter, comma 4 e art. 148, comma 3 del Testo Unico della Finanza) sia dalla Raccomandazione n. 7 del Codice italiano di Corporate Governance (edizione 2020).
A tal fine, il Consiglio di Amministrazione ha tenuto conto dei criteri quantitativi adottati dalla Società per valutare la significatività di eventuali relazioni commerciali, finanziarie o professionali e/o di eventuali remunerazioni aggiuntive – di cui alle lettere c) e d) della predetta Raccomandazione n. 7 – che possono compromettere l’indipendenza di un Amministratore .
Per quanto riguarda in particolare il Presidente Paolo Scaroni, il Consiglio di Amministrazione ha verificato che l’interessato non versa in alcuna delle fattispecie ostative dell’indipendenza indicate nell’art. 148, comma 3 del Testo Unico della Finanza e/o dalla Raccomandazione n. 7 del Codice di Corporate Governance. Il Consiglio procederà infine a ricostituire al proprio interno i Comitati con funzioni consultive e propositive in occasione di una prossima riunione.